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  • Pubblicata il: 16/10/2014 10:07:04

Treni Foggia - Potenza, nasce il comitato dei pendolari: "Un reclamo per ogni disservizio"

La prima riunione si è svolta a Rionero

Si incontrano ogni giorno sul treno. E quotidianamente si trovano a combattere con disservizi di ogni tipo. È per questo che gli utenti e passeggeri della linea ferroviaria Foggia-Potenza hanno scelto di riunirsi in un comitato di pendolari: dalla vita reale sono passati alla community virtuale (creando un gruppo su facebook), ma recentemente hanno scelto riunirsi in un luogo ‘’fisico’’.
IL COMITATO. Il circolo Arci “Casa 28” di Rionero ha infatti ospitato il primo incontro del neonato comitato pendolari (ufficioso). L'iniziativa si è resa necessaria – spiegano i promotori - per conoscersi e iniziare a sviscerare temi e tempi, passando dal mondo virtuale a quello reale. Si è deciso di avviare iniziative comuni e sinergiche volte a favorire un confronto, ma soprattutto un coinvolgimento dei consumatori. Tra queste è stato suggerito l'invio di un reclamo ad ogni disservizio rilevato (Questo il link)
DISAGI E DISSERVIZI. Un servizio di trasporti efficiente, dignitoso ed accessibile – evidenziano - è un diritto di tutti noi, un diritto che non può essere ignorato e calpestato quotidianamente (come purtroppo accade). Ogni giorno centinaia di pendolari che (per ragioni di studio e di lavoro in primis) sono utenti della linea ferroviaria Foggia-Potenza si trovano a combattere con disservizi di ogni tipo:
 carrozze vetuste, sporche, senza aria condizionata e spesso con i finestrini inceppati o le porte difettose e come se non bastasse spesso in ritardo. Stazioni fatiscenti – proseguono - con sale d’attesa sporche, biglietterie automatiche perennemente rotte, prive degli schermi informativi sui treni in arrivo e in partenza, ma “in compenso” ricche di barriere architettoniche.
I LAVORI SULLA LINEA. Ma la rassegnazione non è l’unico orizzonte possibile: ecco perché i pendolari hanno deciso di riunirsi e incontrarsi. In attesa di uscire davvero dal “Medio Evo” in quella tratta ferroviaria.
 

di Redazione