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  • Pubblicata il: 11/06/2013 08:37:05

Treno fermo 2 ore, pendolari Bari - Foggia si ribellano: forzano le porte e vanno sui binari

Per bloccarli, intervengono esercito e polizia ferroviaria

Un vero e proprio "sequestro" di persona. Anzi, di pendolare. A poche centinaia di metri dalla stazione di Bari centrale, fermi, nel treno: senza andare avanti, né indietro, e – soprattutto – senza poter scendere. È accaduto ieri ai viaggiatori del Bari – Foggia delle 18,10, trafficato treno dei pendolari, apprezzato soprattutto da coloro che devono bypassare le fermate dell’hinterland barese.
RABBIA ED ESASPERAZIONE. Qualche minuto di ritardo, poi alle 18,16 la partenza. Giusto il tempo di arrivare all’altezza di Villa Romanazzi Carducci – con ancora ben visibile il cartello Bari centrale – che il treno si arena. Cinque, dieci, quindici, venti minuti di attesa. Senza alcuna segnalazione. Una buona mezzora poi si affaccia il controllore: “Ho provato a dare l’annuncio radio ma non funziona neppure quello”, ammette, prima di ribadire: “Ci stanno venendo a rimorchiare per riportarci in stazione”. Niente di più falso. Di rimorchiatori, neppure l’ombra. E intanto i minuti – ma soprattutto gli altri treni - passano. Un’ora, un’ora e un quarto, un’ora e mezza. Al 90’ arriva il fischio finale “dell’arbitro della pazienza”: i pendolari, ormai esausti e per nulla rassicurati dalle promesse del personale ferroviario, cominciano a forzare le porte.
MILITARI E POLIZIA. Un rischio inaudito. Forzare le porte e attraversare i binari in un orario di punta, con il passaggio continuo di Frecce e regionali. Eppure, a decine di pendolari scendono, sfidando la sorte e soprattutto una prevedibile denuncia. A tanto ha portato la rabbia e l’insofferenza dei viaggiatori pugliesi: per fermarli ed evitare che la “passeggiata” tra i binari diventasse ancor più pericolosa, l’intervento di militari dell’esercito e polizia ferroviaria.
L'AGONIA SENZA FINE. Quando tutto sembra finito e il rimorchiatore riporta gli “ostaggi” in stazione, l’altra beffa. Problemi alla circolazione, nei pressi di Giovinazzo, provocano ritardi tra i quaranta minuti e l’ora. Alle 20,40 la ri-partenza, ma a Santo Spirito un’altra pausa di mezzora. Poi, a scatti fino a Giovinazzo e poi Molfetta. Alle 23,20 (cinque ore dopo la partenza) i pendolari foggiani arrivano a casa. L’incubo prosegue per chi deve proseguire per San Severo (senza più coincidenze immediate).  Con il pensiero che “domani è un altro giorno”. Da pendolare.

di Redazione