IL PROGETTO Il commissario straordinario dell’Ipab dell’Addolorata, dunque, ne è convinto: “Stavolta nessun ritardo, i lavori partono”. E partiranno a breve, anche per recuperare il tanto tempo perduto e la ‘faccia’ che le istituzioni si sono un po’ giocate presentando – in almeno due circostanze – il progetto direttamente ai senzatetto in occasione della Notte dei Senza dimora. E se il progetto originale prevedeva un intervento pari a un milione di euro, il nuovo intervento conteggia costi un po’ più alti. Un milione e mezzo di euro. Soldi necessari per riqualificare e ristrutturare un immobile fatiscente, interessato in questi ultimi due anni da alcuni problemi: poche settimane fa è crollato il soffitto della struttura, mentre lo scorso anno a causa delle raffiche di vento caddero dal tetto tegole e pezzi di intonaco. L’annuncio ufficiale è stato fatto da De Pellegrino questa sera nella chiesa di Sant’Eligio, in occasione del triduo di celebrazioni per ricordare don Antonio Silvestri, il sacerdote foggiano che nell’ottocento si attivò per poveri, prostitute, malati. E che si impegnò per far erigere nel 1827 il Conservatorio del Buon Consiglio, quello che poi è diventato l’ex-carcere.
LA STRUTTURA Il Centro di Accoglienza per senza dimora, quindi, è destinato a garantire 24 posti letto: 12 per gli uomini e 12 per le donne. L'IPAB dell'Addolorata, proprietaria dell'immobile, ed il Comune di Foggia, attraverso un lavoro sinergico, avevano attinto ai finanziamenti promossi dalla Regione Puglia nell'ambito di interventi sulle infrastrutture sociali. Poi un'inarrestabile serie di difficoltà tecniche hanno bloccato i lavori. Ma adesso l’incubo dovrebbe lasciar spazio alla speranza. E De Pellegrino punta a qualcosa di più articolato per meglio favorire il reinserimento delle persone con maggiori disagi sociali. “Non sarà solo un posto in cui dormire, ma un presidio di assistenza per reinserire questi cittadini che, per i motivi più svariati sono finiti in strada, nel tessuto sociale cittadino”. Oltre ai posti letto, dunque, il progetto annota anche attività di orientamento lavorativo, assistenza legale, psicologica, docce e mensa. La gru montata all’interno del cantiere si è mossa in questi due anni solo perché mossa dal vento. Speriamo che la ruggine possa allentarsi grazie ad un avvio immediato dei lavori e che questi possano concludersi il più rapidamente possibile. Forse è ora che anche a Foggia siano le istituzioni a prendersi cura dei cosiddetti clochard.