Truffe agli anziani, due arresti: falsi corrieri avevano portato via 4mila euro
Ha telefonato a casa e quando l'anziana donna ha risposto, una voce femminile si è qualificata come dipendente delle Poste. A quel punto, ha indicato di dover urgentemente consegnare un pacco per il nipote ma, sebbene il ragazzo avesse già corrisposto un acconto, doveva comunque pagare l'ulteriore somma di denaro, ammontante a circa 4.000 euro, per poter saldare il conto. E' nata così l'ennesima truffa agli anziani, che ha però avuto il giusto finale: i due responsabili sono stati scoperti e arrestati.
IL PACCO. La vicenda ha avuto come vittima un'anziana signora di Manfredonia che, dopo aver ricevuto la chiamata, ha mandato il marito presso l’ufficio postale a prelevare la somma richiesta, poi consegnata ai "dipendenti" delle Poste in cambio dello scatolone. Solo nella successiva chgiamata al nipote per annunciare l'arrivo del pacco, la donna ha capito di essere stata raggirata. Ancora scossa, si è recata con il figlio presso il Comando dei Carabinieri di Manfredonia, fonendo
una descrizione dettagliata e puntuale del “corriere”: il relativo abbigliamento, l'inflessione dialettale, il tatuaggio sul collo e tanto altro che ha certamente contribuito a scoprire i due.
LE IMMAGINI. Preziose e determinanti, nel corso dell’indagine sviluppata dagli inquirenti anche fuori regione, sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nelle zone adiacenti all’abitazione delle vittime, tramite le quali è stato difatti accertato che, per compiere i reati contestati in questa fase preliminare, i presunti autori, in alcuni casi ripresi perfettamente e coincidenti con la descrizione fornita dalla vittima, hanno utilizzato
un’autovettura Fiat 500, poi accertato essere stata noleggiata nel Napoletano.
L'ARRESTO. La svolta dell’indagine c’è stata in particolare il giorno successivo quando gli investigatori dell’Arma sono riusciti accertare che i due erano stati proprio sotto casa dell'anziana e anche grazie all’arresto in flagranza per il medesimo reato perpetrato, in un'altra regione, è stato accertato che gli stessi indossavano i medesimi abiti utilizzati il giorno precedente, come dei veri e propri “indumenti da lavoro”. Per la coppia, di 35 e 30 anni, peraltro gravata da precedenti di polizia sia per reati specifici che per altro, è scattato l'arresto.