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  • Pubblicata il: 07/07/2013 18:40:01

Un altro incendio a viale Pinto: criminalità - forze dell'ordine 5-0

Il mercato ancora sventrato nella notte

Questa notte, intorno alle 2, i vigili del fuoco sono tornati a viale Pinto: per la quinta volta, hanno dovuto spegnere un incendio divampato all'interno del mercato rionale. A questo punto, questa serie di incendi va interpretata come una sfida. Perché l’assassino torna sempre sul luogo del crimine, ma qui si sta esagerando. E così l’ennesimo incendio, la notte scorsa, al mercato di viale Pinto prende i connotati di una vera e propria provocazione: alle istituzioni, alla classe imprenditoriale, all’intera città.
CONTRO IL SINDACO. Incendiare uno dei due chioschi rimasti ancora operativi nel mercato della Coldiretti, non è un semplice atto malavitoso. È – lo ribadiamo – una sfida. Al sindaco Gianni Mongelli, ad esempio, che non più tardi di due giorni fa era andato di persona a fare la spesa a viale Pinto: “Sembra Beirut ma non ci fermeranno” ha tuonato il primo cittadino, invitando tutti i foggiani ad andare a fare la spesa lì.
CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE. È una sfida anche – e forse soprattutto - alle forze dell’ordine, perché l’incendio vuole essere un messaggio: siamo più forti di voi e facciamo quello che vogliamo. Come avvenne nell’ottobre scorso, quando la bomba che squarciò l’ingresso del mercato venne fatta esplodere a poche ore dalla visita dell’allora ministro dell’Interno Cancellieri. Il sindaco, in quel caso, parlò di “inquietante coincidenza”. In casi come questi si parla di obiettivi sensibili: beh, difficile trovare in questo momento a Foggia un obiettivo meno sensibile del mercato rionale. Lasciarlo incustodito e senza alcuna vigilanza, non è stato particolarmente – per così dire – “strategico”. Magari sarebbe anche il caso di fare qualche posto di blocco o largo raggio, un po' meno largo ma più ragionato.
CONTRO LA LEGALITA'. Ed è una sfida, inutile negarlo, anche alla cittadinanza e all’opinione pubblica: voi accendete i riflettori sul mercato e vi affannate a solidarizzare (compresa la ‘’spesa comunitaria’’ promossa dagli Amici della domenica, ieri) e noi incendiamo anche quello che resta. Una sfida che – a voler essere anche freddi calcolatori – incide non poco sulle casse comunali. Ogni bomba (e derivati) ha un prezzo: nel caso dell'ordigno di ottobre il costo per la collettività fu di 32mila euro.
CAUSE ED EFFETTI… Toccherà agli inquirenti chiarire i motivi: se vadano ricercati nell'ostilità verso il progetto Campagna Amica della Coldiretti proprio nei giorni in cui si aprono nuove botteghe in città, se alla faida interna tra ambulanti o se invece i colpevoli e le cause siano rintracciabili in altri contesti. Resta però il guanto di sfida, lanciato a tutti. Il Comune si è già impegnato a prendersi carico delle spese per lo smaltimento delle macerie e la ricostruzione. “Foggia non fa schifo” disse Antonella Franco di Bibop dopo la bomba al suo negozio. Lei è riuscita a ripartire (LEGGI QUI): che sia un “Punto a capo” definitivo anche per il mercato di viale Pinto. 

di Redazione