Gotica, originale, preziosa. La nuova narrativa italiana passa tra le pagine di Viola Di Grado, questa sera ospite dello spazio live della libreria Ubik, alle ore 18.30. Dopo l’esordio rivelazione del 2011, vincitore del Campiello Opera Prima, “Settanta acrilico trenta lana”, è la volta di “Cuore cavo”, entrambi editi dall’ottima casa editrice e/o. A presentarla, i librai Salvatore D’Alessio e Michele Trecca. Interviene, l’autore foggiano Nicola Perilli.
DOROTEA, UN FANTASMA TRA I VIVI. Storia di un fantasma, di un aldilà “molto al di qua”, terreno, anzi  terreo. Raccontato con grande finezza, da prosatrice ricercata, attenta.  D’altronde, c’è da aspettarselo da una enfant prodige della  letteratura, appena venticinquenne e iniziata alle lettere ancora  bambina, con letture che spaziavano da Edgar Allan Poe al Dizionario  della lingua italiana. “Cuore cavo” racconta il post-mortem di una  giovane anima che un bel giorno non ne può più ma che, anziché andar  via, resta, rimane tra i vivi, nella sua vita appena lasciata. È la  risposta a una domanda che ognuno si è fatto almeno una volta nella vita  e che fa così: “Una volta morto, cosa faranno dopo i miei cari? Come  reagiranno alla mia dipartita? Come sarà il mondo, dopo di me?” La  languida Dorotea prova a raccontare, quasi in forma diaristica, tutto  questo. Lo scenario è una Catania mai così calda, svaporante, del tutto  opposta alla fredda Leeds della protagonista del primo romanzo di Viola  Di Grado. E il risultato è molto, molto originale.
VIOLA DI GRADO. Venticinque anni. Nata a Catania, ha studiato lingue e  filosofie dell’Asia orientale a Torino e Londra. Il suo primo romanzo,  “Settanta acrilico trenta lana”, libro-rivelazione del 2011, è stato  premiato con il Campiello Opera Prima e il Rapallo Carige Opera Prima ed  è stato già tradotto in otto paesi.