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  • Pubblicata il: 28/07/2014 20:20:00

Vie Francigene del Sud: l'ultima avventura del pellegrino foggiano più noto d'Europa

Michele Del Giudice rilancia il Molise

E' terminata nel weekend appena trascorso, con l'approdo a Benevento, la sua ultima traversata iniziata lunedì scorso da Monte Cassino . 
Noi di Foggia Città Aperta lo abbiamo contattato a metà del suo viaggio, nel bel mezzo di questa nuova impresa (che parte dal Lazio per finire in Campania, ma si sviluppa per gran parte Molise) quando aveva appena completato, dopo tre giorni di cammino, la tappa (33 chilometri di percorso) da Isernia a Bojano, dove ad attenderlo c'era una popolazione in festa.
Michele Del Giudice, oltre ad essere il presidente della sezione dauna del Club Alpino Italiano, è il pellegrino foggiano doc tra i più noti e ferventi d'Europa. La lunga barba e l'abbigliamento comodo che è solito portare ne sono immediata  testimonianza.
Alla ricerca dei più importanti segni della storia, della natura e della spiritualità occidentale ha già solcato, zaino in spalla, bastone da trekking e attrezzatura tecnologica a portata di mano, il Cammino de Santiago, il Cammino dell'Angelo (da Mont Saint Michel in Francia a Monte Sant'Angelo) e il Cammino di Dio (la cui esperienza ha racchiuso in un omonimo e-book) che dalla Puglia porta fino a Gerusalemme, attraverso Albania, Macedonia, Grecia, Turchia, Siria, Libano e Israele. 
Alcune di questi straordinari percorsi si intersecano con il tracciato della via Francigena, vasto sistema di strade che univa l'Inghilterra a Roma e poi continuava giù fino ad Otranto per imbarcarsi verso la Terra Santa. Ma se alla via che dalla Gran Bretagna porta all'Urbe già Sigerico,  arcivescovo di Canterbury, nel 990 d.C., aveva provato a dare unitarietà per la prima volta in un suo diario di viaggio, il tracciato delle vie Francigene del Sud è restato per lungo tempo frammentato, e solo attualmente sta trovando una sua collocazione ufficiale, grazie ad un rinnovato interesse istituzionale sul tema, cui Michele Del Giudice, con i suoi viaggi, ha dato un grande contributo.
Si tratta di un cammino, prima di tutto, scavato dalla storia: sentieri attraverso cui hanno viaggiato per secoli fiumi di mercanti. E di guerrieri, vescovi, pellegrini alla ricerca di una cristianità segnata dalle Crociate. 
E, dunque, Michele Del Giudice, anche in questa sua ultima avventura molisana, così come per gli ultimi tratti del Cammino dell'Angelo, ha verificato la percorribilità del tracciato riportato sulle cartografie storico-accademiche e ha scandito il suo viaggio con un gps, implementando il percorso nel dispositivo, così da indicare la via maestra per i camminatori e i pellegrini che verranno. 
"Finalmente - racconta nell'intervista telefonica  - la via Francigena in Molise è stata definita. Ed entro il 2015 verrà ufficialmente segnata e messa in sicurezza. Prima però era necessario percorrerla per verificarne  la praticabilità. Questo viaggio ha anche una funzione promozionale turistica, serve a dare visibilità al patrimonio storico-naturalistico di questa meravigliosa regione. L'idea è nata  da Maurizio Varriano (presidente Borghi d'Eccellenza del Molise e membro dell'associazione vie Francigene del Sud) che, dunque, mi  ha proposto di compiere questa nuova impresa, e, in questo momento, sta battendo il percorso insieme a me,  a Federico Croce (storico collaboratore nella pianificazione dei miei viaggi) e a Walter Di Paola (architetto che sta collaborando con l’Istituto Geografico Italiano per la mappatura e la messa a sistema di emergenze architettoniche, infrastrutture e servizi diffusi lungo la via Francigena). Contiamo di arrivare a fine percorso con decine di "pellegrini" che nel frattempo si saranno uniti al nostro viaggio. Il tratto di oggi, per esempio, è  stato lungo 33 chilometri con 200 metri di dislilivello: tragitto duro ma bellissimo". 
Quanti, complessivamente, i chilometri del suo viaggio e quali le tappe in cui lo avete suddiviso?
L'impresa prevede all'incirca 170 chilometri di cammino. Siamo partiti lunedì 21 luglio da Montecassino, poi Venafro-Isernia-Bojano-Sepino-Pontelandolfo. Con una media per tappa di di 25 chilometri. L'approdo: a Benevento, dopo circa una settimana  viaggio.
Luoghi e momenti più belli di questa sua nuova esperienza.
Il Molise è  splendido, uno dei territori più belli che abbia mai attraversato. Anche dal punto di vista fotografico è davvero molto interessante (a breve vi manderò una selezione delle centinaia di foto scattate in questo mio viaggio). La particolarità di questa regione, rispetto ad altri luoghi della via Francigena, risiede nella sua esigua antropizzazione. Pensare che in diverse tappe, per chilometri e chilometri, non ho incontrato nemmeno una macchina. Questo permette di entrare in pieno contatto spirituale con le bellezze storico-naturalistiche del posto. Che è poi il fine ultimo del mio viaggio. Ho percorso stretti sentieri e strade piccolissime in splendidi boschi e in graziosi borghi. Ho visitato meraviglie come il complesso monastico benedettino di Monte Cassino o l'importante area archeologica di epoca romana di Sepino, sulle propaggini del Matese. Il calore umano e la voglia di riscatto delle città e dei borghi in cui ho fatto tappa, poi, è fuori dal comune. Ho trovato popolazioni molisane in festa al completamento di ogni mia tappa. Il sindaco di un paesino inserito nel percorso ha persino stappato una bottiglia di champagne al mio approdo. Insomma un territorio dalle grandi potenzialità turistiche anche per il suo spirito di accoglienza."
Ha già in serbo un prossimo progetto di viaggio, una prossima camminata?
Sì, è il suo inizio è imminente. E' un  viaggio alla scoperta delle antiche rotte della transumanza, meglio noti come tratturi. Dal prossimo 3 agosto al 7 settembre, grazie all'associazione "Tr@tturo Coast to Coast", percorrerò il tragitto che porta da Castel di Sangro a Lucera: 200 chilometri di cammino."
Infine ci piace concludere con un pensiero "manifesto" di Michele Del Giudice e dei suoi viaggi, rilasciato ad un giornale locale molisano durante questo suo ultima esperienza: “La filosofia della vita è racchiusa proprio nel cammino che in questi giorni stiamo compiendo vale a dire arrivare verso la nostra meta. La meta è rappresentata dalla tappa successiva, è un territorio da raggiungere, è una montagna da scalare. Camminando nei territori si cammina anche dentro se stessi, si cammina nella storia, si seguono le orme di chi ci ha preceduto, si va incontro al dolore, alla fatica, però si va avanti. Ogni cammino ha una sua caratteristica ma allo stesso tempo è uguale all’altro. È il camminatore che fa il cammino ed è il cammino che plasma il camminatore”.
E' terminata nel weekend appena trascorso, con l'approdo a Benevento, la sua ultima traversata iniziata lunedì scorso da Monte Cassino . Noi di Foggia Città Aperta lo abbiamo contattato a metà del suo viaggio, nel bel mezzo di questa nuova impresa (che parte dal Lazio per finire in Campania, ma si sviluppa per gran parte in Molise) quando aveva appena completato, dopo tre giorni di cammino, la tappa (33 chilometri di percorso) da Isernia a Bojano, dove ad attenderlo c'era una popolazione in festa.
MICHELE DEL GIUDICE, IL PELLEGRINO. Michele Del Giudice, oltre ad essere il presidente della sezione dauna del Club Alpino Italiano, è il pellegrino, foggiano doc, tra i più noti e ferventi d'Europa. La lunga barba e l'abbigliamento comodo che è solito portare ne sono immediata testimonianza.
Alla ricerca dei più importanti segni della storia, della natura e della spiritualità occidentale ha già solcato, zaino in spalla, bastone da trekking e attrezzatura tecnologica a portata di mano, il Camino de Santiago, il Cammino dell'Angelo (da Mont Saint Michel in Francia a Monte Sant'Angelo) e il Cammino di Dio (la cui esperienza ha racchiuso in un omonimo e-book) che dalla Puglia porta fino a Gerusalemme, attraverso Albania, Macedonia, Grecia, Turchia, Siria, Libano e Israele.
LA VIA FRANCIGENA. Alcuni di questi straordinari percorsi si intersecano con il tracciato della via Francigena, vasto sistema di strade che univa l'Inghilterra a Roma e poi continuava giù fino ad Otranto per imbarcarsi verso la Terra Santa. Ma se alla via che dalla Gran Bretagna porta all'Urbe già Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel 990 d.C., aveva provato a dare unitarietà, per la prima volta, in un suo diario di viaggio, il tracciato delle vie Francigene del Sud è restato per lungo tempo frammentato, e solo attualmente sta trovando una sua collocazione ufficiale, grazie ad un rinnovato interesse istituzionale sull'argomento, cui Michele Del Giudice, con i suoi viaggi, ha dato un grande contributo.
Si tratta di un cammino, prima di tutto, scavato dalla storia: sentieri attraverso cui hanno viaggiato per secoli fiumi di mercanti. E di guerrieri, vescovi, pellegrini alla ricerca di una cristianità segnata dalle Crociate.
L'AVVENTURA MOLISANA: "TERRITORIO SPLENDIDO". E, dunque, Michele Del Giudice, anche in questa sua ultima avventura molisana, così come per gli ultimi tratti del Cammino dell'Angelo, ha verificato la percorribilità del tracciato riportato sulle cartografie storico-accademiche e ha scandito il suo viaggio con un gps, implementando il percorso nel dispositivo, così da indicare la via maestra per i camminatori e i pellegrini che verranno. 
"Finalmente - racconta nell'intervista telefonica - la via Francigena in Molise è stata definita. Ed entro il 2015 verrà ufficialmente segnata e messa in sicurezza. Prima però era necessario percorrerla per verificarne la praticabilità. Questo viaggio ha anche una funzione promozionale turistica, serve a dare visibilità al patrimonio storico-naturalistico di questa meravigliosa regione. L'idea è nata da Maurizio Varriano (presidente Borghi d'Eccellenza del Molise e membro dell'associazione vie Francigene del Sud) che, dunque, mi ha proposto di compiere  questa nuova impresa, e, in questo momento, sta battendo il percorso insieme a me, a Federico Croce (storico collaboratore nella pianificazione dei miei viaggi) e a Walter Di Paola (architetto che sta collaborando con l’Istituto Geografico Italiano per la mappatura e la messa a sistema di emergenze architettoniche, infrastrutture e servizi diffusi lungo la via Francigena). Contiamo di arrivare a fine percorso con decine di "pellegrini" che nel frattempo si saranno uniti al nostro viaggio. Il tratto di oggi, per esempio, è stato lungo 33 chilometri con 200 metri di dislilivello: tragitto duro ma bellissimo".
I MOMENTI PIU' BELLI E I PROSSIMI PROGETTI. Quanti, complessivamente, i chilometri del suo viaggio e quali le tappe in cui lo avete suddiviso?
L'impresa prevede all'incirca 170 chilometri di cammino. Siamo partiti lunedì 21 luglio da Montecassino, poi Venafro-Isernia-Bojano-Sepino-Pontelandolfo. Con una media per tappa di 25 chilometri. L'approdo: a Benevento, dopo circa una settimana di viaggio.
 
Luoghi e momenti più belli di questa sua nuova esperienza.
Il Molise è splendido, uno dei territori più belli che abbia mai attraversato. Anche dal punto di vista fotografico è davvero molto interessante (a breve vi manderò una selezione delle centinaia di foto da me scattate). La particolarità della regione, rispetto ad altri luoghi della via Francigena, risiede nella sua esigua antropizzazione. Pensare che in diverse tappe, per chilometri e chilometri, non ho incontrato nemmeno una macchina. Questo permette di entrare in pieno contatto spirituale con le bellezze storico-naturalistiche del posto. Che è poi il fine ultimo del mio viaggio. Ho percorso stretti sentieri e strade piccolissime in splendidi boschi e in graziosi borghi. Ho visitato meraviglie come il complesso monastico benedettino di Monte Cassino o l'importante area archeologica di epoca romana di Sepino, sulle propaggini del Matese. Il calore umano e la voglia di riscatto delle città e dei borghi in cui ho fatto tappa, poi, è fuori dal comune. Ho trovato popolazioni molisane in festa al completamento di ogni mia tappa. Il sindaco di un paesino inserito nel percorso ha persino stappato una bottiglia di champagne al mio approdo. Insomma un territorio dalle grandi potenzialità turistiche anche per il suo spirito di accoglienza."
 
Ha già in serbo un prossimo progetto di viaggio, una prossima camminata?
Sì, e il suo inizio è imminente. E' un viaggio alla scoperta delle antiche rotte della transumanza, meglio note come "tratturi". Dal prossimo 3 agosto al 7 settembre, grazie all'associazione "Tr@tturo Coast to Coast", percorrerò il tragitto che porta da Castel di Sangro a Lucera: 200 chilometri di cammino."
IL MANIFESTO DI VIAGGIO DI MICHELE DEL GIUDICE. Infine ci piace concludere con un pensiero "manifesto" di Michele Del Giudice a proposito dei suoi viaggi. Una dichiarazione d'intenti rilasciata ad un giornale locale molisano, "Molise Network", durante questa sua ultima esperienza: “La filosofia della vita è racchiusa proprio nel cammino che in questi giorni stiamo compiendo, vale a dire arrivare verso la nostra meta. La meta è rappresentata dalla tappa successiva, è un territorio da raggiungere, è una montagna da scalare. Camminando nei territori si cammina anche dentro se stessi, si cammina nella storia, si seguono le orme di chi ci ha preceduto, si va incontro al dolore, alla fatica, però si va avanti. Ogni cammino ha una sua caratteristica ma allo stesso tempo è uguale all’altro. È il camminatore che fa il cammino ed è il cammino che plasma il camminatore”.

di Redazione