Avevano rapinato un ristorante a Vieste, Gianmichele Giuffreda, 27 anni, e Danilo Pietro Della Malva, 28 anni, arrestati dai Carabinieri di Vieste per rapina e lesioni aggravate in concorso.
L’AGGRESSIONE. Era la notte del 17 agosto scorso, quando la titolare di un noto ristorante di Vieste si stava avviando verso casa, mentre il marito si trovava ancora all’interno per la chiusura. Giunta davanti alla porta d’ingresso dell’abitazione, la donna era stata raggiunta da tre persone, di cui uno armato di coltello, con il volto coperto da passamontagna ed indosso dei guanti, che l’avevano strattonata e scaraventata per terra intimandole di consegnare l’incasso del ristorante.
LA RAPINA. Dopo la colluttazione, la titolare era stata costretta ad aprire la porta di casa e, una volta dentro, era stata immobilizzata con un nastro adesivo ai polsi e alla bocca, per impedirle di gridare. Mentre i rapinatori frugavano nell’abitazione, la donna era riuscita a liberarsi del nastro isolante e aveva raggiunto il balcone per chiedere aiuto gridando.
LA FUGA. Le urla della donna avevano spaventato i tre che erano subito fuggiti con l’intero incasso del ristorante, vari monili in oro e altro denaro rubato per un valore di 12.000 euro circa. In quel momento un turista, sentendo le urla della donna, aveva notato i tre fuggire ed era riuscito a bloccarne solo uno, ma uno dei rapinatori, tornando indietro, era riuscito ad aiutare il complice ed entrambi erano fuggiti senza passamontagna, che nel frattempo avevano tolto.
L’IDENTIFICAZIONE. Le testimonianze raccolte dai Carabinieri hanno consentito di risalire alle caratteristiche somatiche dei due soggetti, molto simili a quelle di Ciuffreda e Della Malva già conosciuti per precedenti vicende giudiziarie. Inoltre, i testimoni avevano riconosciuto, senza ombra di dubbio i due, nelle foto che erano state fatte visionare dai militari. Il racconto della vittima e le testimonianze raccolte avevano consentito di accertare che i soggetti fuggiti fossero i rapinatori, sia perché la fuga era avvenuta in prossimità dell’abitazione della vittima, sia perché la rapina si era consumata in un breve arco temporale. Sono ancora in corso le ricerche per dare un volto e un nome al terzo rapinatore.