Fotografia e libertà di espressione: “Vietato Vietare”, a Foggia una mostra che sfida la censura del corpo
E' allestita presso il FotoCineClub Foggia la mostra “Vietato Vietare – Erotismo e censura”, firmata dal fotografo Nicola Loviento e dal grafico Silvano Delli Carri.
I LAVORI. Nella “casa” del FotoCineClub, le opere trovano un contesto protetto, lontano dalle restrizioni che caratterizzano il mondo digitale. Qui l’autore è libero da ogni ingabbiamento: uno spazio in cui non esistono limiti al diritto di esercitare la propria espressione artistica, al riparo dalla censura.
La mostra propone tredici lavori che intrecciano nudo, grafica e letteratura, riportando al centro il tema dell’erotismo autentico e della bellezza imperfetta, in contrasto con i tabù imposti dai social e dalla società contemporanea. I riferimenti spaziano da Charles Bukowski ad Anaïs Nin, in un percorso che va oltre la semplice esposizione di immagini per invitare a riflettere sul diritto di guardare e di scegliere, in un tempo in cui la violenza sembra più tollerata dell’erotismo.
Protagoniste della mostra sono donne comuni: madri, lavoratrici, studentesse, giovani e mature, che hanno deciso di mostrarsi senza veli e senza pose codificate. Non modelle, ma persone che portano sul corpo storie di rughe, curve, imperfezioni e desideri. Un atto di coraggio che restituisce autenticità all’erotismo e mette in discussione i canoni estetici imposti.
GLI AUTORI. “Le donne oggi sono più libere, si fanno fotografare più facilmente rispetto agli anni Ottanta”, spiega Loviento. “Ma allora potevamo ammirare splendide fotografie di nudo sulle riviste specializzate. Oggi, invece, tutto questo è sparito, oscurato dalle regole dei social network e delle piattaforme digitali, che finiscono per limitare la creatività più della società stessa”. Il contributo di Delli Carri non accompagna semplicemente le fotografie: le arricchisce con riferimenti a scrittori, musicisti e artisti che hanno affrontato il tema della libertà di espressione anche nella sua dimensione sessuale. Una contaminazione che rende ogni pannello un’esperienza visiva e narrativa.
Con “Vietato Vietare – Erotismo e censura”, Loviento e Delli Carri lanciano un messaggio forte: restituire dignità visiva al desiderio e alla bellezza autentica, riaffermando un principio che non smette di essere urgente.
L'APPUNTAMENTO. Nel corso dell’incontro di inaugurazione si è osservato che in “Vietato Vietare” il corpo femminile è al centro, ma non nella sua forma idealizzata. A proposito, è stato chiesto quale fosse stata la sfida più grande nel raccontare la bellezza imperfetta senza cadere nello stereotipo opposto.
L’autore ha spiegato che non si proponeva di fare una sfida. Ha sottolineato che quello che non sopporta riguardo al discorso corpo delle donne, modello ideale, è che ci viene ormai imposto dall’industria perché all’industria fa comodo così. Per chi deve fare soldi fa comodo così. Un corpo imperfetto disturba, ma è la realtà. Ha aggiunto che un fotografo che non è fotografo di professione disturba perché fuori dai canoni, così come disturba una donna che si mostra e non lo fa di professione come modella. Tutti questi aspetti, ha detto, danno più fastidio rispetto a un corpo “perfetto”, ma poi perfetto per chi? Ha ricordato che se noi vediamo i corpi dipinti del Quattrocento o del Cinquecento notiamo che erano diversi dai nostri canoni, più generose le forme, e probabilmente quelle donne ritratte, scolpite, adesso non sarebbero considerate tra quelle belle.
Ha dichiarato di voler semplicemente esprimere la sua libertà e la libertà delle donne che si sono gentilmente prestate, come espressione artistica fuori dai canoni che oggi vengono imposti. Ha ribadito di non voler fare nessuna battaglia: lui fa queste fotografie, le ha volute mostrare anche fuori dai canoni imposti dalla censura dei social. Tante donne “imperfette” sono state fotografate e ce ne sarebbero state tante altre se non fossero state condizionate dal sistema. Ha raccontato che ci sono donne che si ritengono grasse e brutte, mentre lui le ritiene grasse e belle, ed è quello che vuole esprimere con le sue opere: la libertà di essere sé stessi anche in quelle che oggi si ritiene essere imperfezioni.
LA FOTOGRAFIA. È stato poi chiesto se credesse che la fotografia erotica e sensuale potesse tornare a occupare uno spazio culturale rispettato, come negli anni Ottanta con Newton e altri grandi autori.
L’autore ha risposto: “No!”. Ha affermato che rispetto agli Ottanta/Novanta abbiamo fatto molti passi indietro. Ha ricordato che sui giornali di fotografia si ammiravano, in quegli anni, delle meravigliose foto di Irina Ionesco o Jan Saudek, autori “controversi” con le loro fotografie lontane dalle riviste patinate.
Con questa esposizione, il FotoCineClub Foggia conferma la propria vocazione a ospitare iniziative culturali innovative, capaci di stimolare dibattito e curiosità. “Vietato Vietare – Erotismo e censura” non è soltanto un percorso estetico, ma un atto di libertà che restituisce dignità all’erotismo autentico e invita a riflettere sulla bellezza imperfetta come espressione umana e culturale.
La mostra è visitabile, nella sede di via Ester Loiodice, fino al 16 settembre.