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  • Pubblicata il: 15/11/2019 17:53:14

Una cabina di regia per combattere la violenza sulle donne, firmato a Foggia il protollo d'intesa “Vìola”

L'unione per combattere la violenza sulle donne, ventidue istituzioni sedute attorno a un unico tavolo per impegnarsi, ognuno per la propria parte, ad affrontare e sconfiggere un fenomeno di portata nazionale, preoccupante anche in provincia. È stato sottoscritto stamane, venerdì 15 novembre, presso la Prefettura di Foggia, il protocollo d'intesa “Vìola”, proposto dall'omonima associazione dauna.

I FIRMATARI. Presenti tutti i rappresentanti degli enti firmatari: in particolare il prefetto Raffaele Grassi, il procuratore della Repubblica Ludovico Vaccaro, il questore Paolo Sirna e i colonnelli di Carabinieri e Guardia di Finanza, Nicola Lorenzon e Andrea Di Cagno, il sindaco Franco Landella. Hanno sottoscritto il documento anche i rappresentanti delle istituzioni sanitarie, di quelle scolastiche: il rettore Pierpaolo Limone e la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Maria Aida Episcopo e della chiesa: monsignor Vincenzo Pelvi e la direttrice della Caritas, Giusy Di Girolamo.

L'ASSOCIAZIONE 'VIOLA'. “Un lavoro durato 5 anni – ha commentato la presidente dell'associazione “Vìola dauna”, Stefania Di Gennaro, dirigente medico dell'Asl (in basso l'intervista completa ndr). “Sono soddisfatta ma voglio sfatare una sensazione non reale: non è vero che in Capitanata c'è un picco del fenomeno, i dati sono allineati a quelli nazionali. Questo naturalmente non significa non dover tenere alta l'attenzione”.

NON SOLO REPRESSIONE. “Occorre lavorare tutti insieme – ha aggiunto il procuratore Ludovico Vaccaro – poiché il fenomeno delle violenze domestiche è un problema che ha molte cause e ha bisogno di molte competenze per essere affrontato da diversi punti di vista. Non basta la repressione per il quale si sta facendo molto, basti pensare che il pool che si occupa di questi reati è composto dallo stesso numero di persone di quello che si occupa di mafia ma occorre risolverlo attraverso un'attività educativa rivolta sia a chi si è reso responsabile di tali terribili reati sia ai giovani per far comprendere loro che amore significa rispetto e libertà e non possesso”. GUARDA L'INTERVISTA.

IL PROTOCOLLO. Il protocollo si pone lo scopo di “adottare un approccio integrato finalizzato da un lato alla individuazione dei responsabili e alla acquisizione delle fonti di prova, dall'altro a una adeguata protezione delle vittime dei reati da considerarsi soggetti particolarmente vulnerabili”. Le azioni saranno affidate a una cabina di regia, istituita presso la Commissione “Vìola”. Tra le iniziative la sperimentazione di un codice 'rosa' in pronto soccorso per assicurare una via preferenziale e discreta nell'assistenza sanitaria alle vittime di violenza domestica e la nascita di un “Osservatorio sulla violenza di genere e sui minori”.

I CENTRI ANTIVIOLENZA. Il protocollo nasce in via sperimentale ed è aperto all'ingresso di nuovi soggetti anche privati che vogliano collaborare. Intanto fanno parte della rete costituita, oltre all'associazione “Vìola Dauna” anche il Centro Antiviolenza e il Servizio Uomini oltre la Violenza.

di Michele Gramazio