Siamo alla “resa dei conti” in Camera di Commercio. O, forse sarebbe meglio dire che si fanno i "conti in tasca" al segretario generale. Proprio quando il mandato quinquennale del presidente della Camera di Commercio, Eliseo Zanasi giunge alla sua scadenza naturale - e mentre le procedure per il rinnovo del consiglio camerale si stanno dimostrando oltremodo travagliate -, la giunta camerale si riunisce stamane con all’ordine del giorno monotematico la rideterminazione della retribuzione del Segretario Generale dell’Ente, Matteo di Mauro.
GIUNTA MONOTEMATICA. Nessuno ammetterà che le due cose siano in connessione, ma appare evidente che i contrasti sorti nella procedura per la designazione dei posti in seno al nuovo consiglio camerale, con esclusioni “eccellenti” di associazioni di categoria e contorno di ricorsi al Tar, nella quale proprio di Mauro è il responsabile del procedimento, possa aver inciso nella decisione di Zanasi di “mettere in discussione” il super-stipendio del manager.
CONTESTAZIONE DALLA CORTE DEI CONTI. Sull’ammontare della retribuzione del Segretario Generale dell’Ente, inoltre, pesa come un macigno l’indagine giunta alla conclusione della Corte dei Conti. Lo scorso 3 ottobre la procura contabile formulò ipotesi di responsabilità amministrativa e di conseguente danno erariale per “ingiustificato aumento della retribuzione di posizione per il 2009, 2010, 2011 al Segretario Generale dottor Di Mauro e indebita diretta corresponsione dei compensi ex art.92 d.l.gs 163/2006” (i compensi legati alla costruzione della cittadella dell’economia), a carico dei componenti di giunta che votarono a favore dell’ aumento dello stipendio.
MATTINATA CALDA. Oggi, dunque, quello stipendio torna in discussione: ufficialmente per rispondere, in via di autotutela, alle contestazioni della Corte dei Conti. Ma la riunione si preannuncia tutt'altro che tranquilla e sullo sfondo resta la profonda spaccatura tra le associazioni di categoria che, al di là dei comunicati di facciata e degli sforzi per mostrare all'esterno una compattezza che non c'è, appare ormai insanabile. Sotto i riflettori c'è il super-stipendio da sforbiciare. Sullo sfondo i contrasti per la corsa agli scranni del consiglio camerale. C'è da stare certi: tra le stanze di via Dante, stamattina, non si parlerà solo di stipendi.