Zeman e Canonico ai ferri corti: “Difficile fare programmazione senza campi, con un mercato senza veri acquisti”
Dichiarazioni ‘frizzanti’ del mister boemo alla vigilia di Foggia-Picerno
“I campi di allenamento? Per una squadra professionista non è normale non averne a disposizione. Il mercato invernale? Abbiamo introdotto sei nuovi giocatori, non abituati ai nostri schemi senza neanche averli pagati. Gli obiettivi per il futuro? Per questo campionato puntiamo al settimo posto ma vedo molto difficile una programmazione successiva”.
IL RAPPORTO CON CANONICO. Zdenek Zeman nella consueta conferenza stampa alla vigilia della gara di campionato sembra un fiume in piena con la voglia di esondare. Il tema dovrebbe essere Foggia-Picerno (domenica ore 17,30 allo Zaccheria ndr) ma le sue dichiarazioni seguono tutta un’altra trama. Sollecitato su futuro, ragioni di un campionato altalenante, errori eventuali commessi, il mister boemo fa fatica a nascondere il rapporto contrastato con il presidente Nicola Canonico.
LA QUESTIONE CAMPI DI ALLENAMENTO. In primo luogo l’allenatore rossonero ritorna sulla questione campi di allenamento. “Abbiamo a disposizione la Figc solo quando non è occupato dalle squadre giovanili di altre società, per due volte siamo andati al campo di San Michele” dichiara Zeman. “Io ribadisco che una squadra professionista che non abbia un campo a disposizione si ritrova un grosso problema, l’ho detto dal primo giorno. È vero che la società dice di pagare cinque campi ma perché ha dieci squadre giovanili e resta il fatto che in città non ce n’è nessuno e per me questo non è normale”.
IL FUTURO. A otto giornate dalla fine del campionato è ora di porsi obiettivi e guardare al futuro. Mister Zeman è pronto a fissare il primo: “Dobbiamo puntare al settimo posto e credo che questa squadra ha le carte in regola per farcela” ma per il resto aleggia foschi presagi: “Vedo difficile in queste condizioni poter parlare di programmazione quando non ottengo risposte a ciò che chiedo (alla società ndr)” rivela. Poi su eventuali errori commessi prosegue: “Tutti commettono errori. Se ne ho commessi, non ne sono cosciente. Ciò che so è che ho cercato sempre di lavorare per il meglio. In questo la squadra devo dire che mi ha aiutato perché è stata sempre presente ed educata, possono non essere fenomeni ma si applicano tanto per mettere in pratica gli aspetti tecnico-tattici su cui lavoriamo”.
IL MERCATO INVERNALE. Il consuntivo del campionato a otto giornate dal termine diventa occasione per rammentare il contrastato mercato invernale. “Sono soddisfatto del girone d’andata durante il quale siamo andati anche oltre le aspettative” rammenta il tecnico del Foggia. “Il rendimento del girone di ritorno, invece, non ha retto le aspettative”. I motivi sono diversi: “il Covid, gli infortuni e il ciclo di dieci partite in un mese” cita Zeman. Poi però mette il dito nella piaga sul mercato invernale la cui gestione portò alla rottura sua e di Pavone con la società e a una ricucitura evidentemente non orlata al meglio. “A gennaio, abbiamo inserito sei giocatori nuovi e dico nuovi perché non si tratta di acquisti” analizza il mister boemo. “È normale che, con un solo allenamento serio tra una partita e l’altra è stato difficile che assimilassero gli schemi della squadra. Hanno giocato presto titolari ma solo per necessità e da qui sono arrivate le difficoltà”. E, se il concetto non fosse stato chiaro, l’allenatore di Praga ribadisce meglio il concetto sui calciatori ‘nuovi’. “I calciatori non sono stati pagati, quindi per me non sono acquisti. Per migliorare una squadra a mio parere occorreva comprare nuovi calciatori, questi ragazzi sono arrivati praticamente gratis e non penso che puoi migliorare molto con giocatori gratis. Abbiamo comprato Vitali a 15mila euro e venduto Merkaj a 300mila. Per raccogliere bisogna seminare e mi fermo qui, il resto chiedetelo alla società”.