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Ataf, "Mancano le corse e il parcheggio degli autobus è ridotto a uno scasso"

La denuncia su facebook del grillino Francesco Gentile

Dopo l’intervento di Vincenzo Rizzi, consigliere 5 Stelle del Comune di Foggia, anche Francesco Paolo Gentile, attivista vicino ai grillini del capoluogo dauno, punta il dito contro la cattiva gestione, con conseguenti degrado e disservizio, in cui, a parere del movimento, versa attualmente l’Ataf, il trasporto pubblico cittadino. E lo fa con una denuncia a mezzo facebook, con tanto di testimonianza fotografica, in cui documenta, ancora una volta, come il parcheggio dell’Ataf rischi diventare uno scasso  per autobus malridotti e praticamente irrecuperabili, di cui, per di più, l’ente continua a pagare il bollo. Gentile denuncia, inoltre (quando siamo ormai alla ripresa dell’orario invernale), l’effettiva mancanza di linee, corse e comunicazioni previste dalla carta dei servizi. Ecco, dunque, cosa ha scritto testualmente Gentile, in data 16 settembre, sul suo profilo facebook, a proposito dell’Ataf:
“Come spesso mi capita quando devo andare in centro città preferisco farlo con la circolare e come spesso capita la corsa salta. Anche quest'anno alla ripresa dell'orario invernale la 30 bis è presente solo sul tabellone delle corse in arrivo, nei fatti non ci sono abbastanza mezzi per garantire tutte le corse in programma, sebbene ci dovrebbero essere 8 mezzi di scorta per fronteggiare le rotture improvvise. L'Ataf dovrebbe avvisare con ampio margine i clienti quando saltano le corse, lo dice la loro carta dei servizi, visto che questo non è possibile perché non modificano il programma delle corse e la carta dei servizi in modo da non prendere per i fondelli gli utenti? Inoltre se si va al parcheggio dell'Ataf si vedono molti mezzi inutilizzabili e targati. La presenza di una targa è sintomatico che di quel mezzo si paga il bollo, ma è possibile – si domanda Gentile - pagare il bollo per dei mezzi che dovrebbero stare in uno scasso? Ma soprattutto, può il parcheggio dell'Ataf essere adibito a scasso????  Nella foto uno dei mezzi presenti nel parcheggio dell'Ataf”.
Il post di Gentile, dunque, ha subito scatenato un tam tam di commenti, di cui vale la pena riportare quello di un’altra utente di facebook, perché sintomatico della sfiducia che il cittadino può provare, attualmente, nei confronti dell’ente foggiano dei trasporti pubblici: Lidia Spadaccino è una mamma che, quest’anno, non ha rinnovato l’abbonamento alle corse pubbliche di cui era solita servirsi per mandare il figlio a scuola. “Sempre la solita storia – scrive la Sapdaccino -. Ho deciso di non fare più l'abbonamento per mio figlio perché l'anno scorso ci ho rimesso. Il più delle volte l'autobus non passava e quando lo faceva era talmente pieno da non poterci salire, così ero costretta ad accompagnarlo con l'auto, quindi non solo spendevo i soldi per l'abbonamento ma anche per la benzina, dovremmo chiedere sul serio un risarcimento. Io penso che dal momento in cui pago per un servizio come minimo l'Ataf me lo dovrebbe garantire!”, conclude, evidentemente amareggiata, Lidia Spadaccino.
Dopo l’intervento di Vincenzo Rizzi, consigliere 5 Stelle del Comune di Foggia, anche Francesco Paolo Gentile, attivista vicino ai grillini del capoluogo dauno, punta il dito contro la cattiva gestione, con conseguenti degrado e disservizio, in cui, a parere del movimento, versa attualmente l’Ataf, il trasporto pubblico cittadino. E lo fa con una denuncia a mezzo facebook, con tanto di testimonianza fotografica, in cui documenta, ancora una volta, come il parcheggio dell’Ataf rischi di diventare uno scasso per autobus malridotti e praticamente irrecuperabili, di cui, per di più, l’ente continua a pagare il bollo.
Gentile denuncia, inoltre (quando siamo ormai alla ripresa dell’orario invernale), l’effettiva mancanza di linee, corse e comunicazioni previste dalla carta dei servizi. 
LA DENUNCIA DI GENTILE. Ecco, dunque, cosa ha scritto testualmente Gentile, in data 16 settembre, sul suo profilo facebook, a proposito dell’Ataf: “Come spesso mi capita quando devo andare in centro città preferisco farlo con la circolare e come spesso capita la corsa salta. Anche quest'anno alla ripresa dell'orario invernale la 30 bis è presente solo sul tabellone delle corse in arrivo, nei fatti non ci sono abbastanza mezzi per garantire tutte le corse in programma, sebbene ci dovrebbero essere 8 mezzi di scorta per fronteggiare le rotture improvvise. L'Ataf dovrebbe avvisare con ampio margine i clienti quando saltano le corse, lo dice la loro carta dei servizi, visto che questo non è possibile perché non modificano il programma delle corse e la carta dei servizi in modo da non prendere per i fondelli gli utenti? Inoltre se si va al parcheggio dell'Ataf si vedono molti mezzi inutilizzabili e targati. La presenza di una targa è sintomatico che di quel mezzo si paga il bollo, ma è possibile – si domanda Gentile - pagare il bollo per dei mezzi che dovrebbero stare in uno scasso? Ma soprattutto, può il parcheggio dell'Ataf essere adibito a scasso???? Nella foto (a cura dello stesso Gentile, ndr) uno dei mezzi presenti nel parcheggio dell'Ataf”.
LA SFIDUCIA DEL CITTADINO NEI CONFRONTI DELL'ATAF. Il post di Gentile, dunque, ha subito scatenato un tam tam di commenti, di cui vale la pena riportare quello di un’altra utente di facebook, perché sintomatico della sfiducia che il cittadino può provare, attualmente, nei confronti dell’ente foggiano dei trasporti pubblici: Lidia Spadaccino è una mamma che, quest’anno, non ha rinnovato l’abbonamento alle corse pubbliche di cui era solita servirsi per mandare il figlio a scuola.
“Sempre la solita storia – scrive la Sapdaccino -. Ho deciso di non fare più l'abbonamento per mio figlio perché l'anno scorso ci ho rimesso. Il più delle volte l'autobus non passava e quando lo faceva era talmente pieno da non poterci salire, così ero costretta ad accompagnarlo con l'auto, quindi non solo spendevo i soldi per l'abbonamento ma anche per la benzina, dovremmo chiedere sul serio un risarcimento. Io penso che dal momento in cui pago per un servizio come minimo l'Ataf me lo dovrebbe garantire!”, conclude, evidentemente amareggiata, Lidia Spadaccino.

di Redazione 


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