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Storti & Diritti di Claudio de Martino

Francesco I° è un immigrato, e lo sono le migliaia di persone che chiedono di essere accolte. Salvatore viene dalla periferia e ha diritto ad un lavoro su cui costruire il suo futuro. Giuseppe non deve ammalarsi perché non ha più casa. La civiltà di una comunità si giudica da come sono tutelati i diritti degli ultimi. Sono avvocato giuslavorista, dottore di ricerca, "avvocato di strada" dello sportello di Foggia, volontario dei "Fratelli della Stazione". Amo le melanzane alla parmigiana, il Kebab e il Sud del Mondo.

Storie di Pinte di Giuseppe Triggiani

Birrariamamente conosciuto come Il Triggia. Classe 1986, vivo a Lucera ma lavoro a Foggia. Bevo birra artigianale e ne scrivo. Quando, diversi anni fa, per la prima volta le mie papille gustative hanno assaggiato una belgian strong ale ho capito che non sarei più tornato indietro. La passione negli anni mi ha travolto, portandomi a fondare il blog Diario Birroso: http://diariobirroso.blogspot.it/. Curo la rubrica Versate&Bevute per il sito Portale Birra; scrivo per il Giornale della Birra; collaboro con il Movimento Birrario Italiano per la "Guida MoBi ai locari birrari". Per non farmi mancare nulla mi sono specializzato in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Foggia con una tesi dal titolo: "Le dinamiche evolutive della distribuzione degli alcolici. Il caso delle birre artigianali.". Come avrete capito: la birra è parte integrante della mia vita. Cheers!

Nascere con amore di Selenia Accettulli

Sono Selenia Accettulli, per tutti l’ostetrica dai capelli rosa. Rosa come il mio essere donna, come il mio sentirmi accanto alle donne. Mi occupo del benessere femminile, dalla nascita alla menopausa. Ho cominciato a dedicare la mia vita all’ostetricia e da subito ho capito che volevo “essere” ostetrica, non fare l’ostetrica. Sono molto curiosa, piena di energia, anche un po’ lunatica. Ho sempre voglia di sapere, conoscere, scoprire, e mi piace mettermi in gioco. Dentro la mia borsa ho scelto di riporre conoscenze, competenze, sapere. Ho scelto di essere un’ostetrica condotta, come quelle di un tempo il cui posto era la casa, accanto alle famiglie. Lo scorso ottobre ho inaugurato la mia nuova Associazione “NASCERE CON AMORE”, un nome che esprime il mio credo. Essere di fronte alla nascita vuol dire rispettarla in silenzio, o almeno provarci. “Sei un’ostetrica, allora fai nascere i bambini?” NO. Faccio nascere le mamme!

Libridintorno di Giuseppina Dota

Gattofila di professione, legge perché è troppo pigra per andare in palestra. Grande appassionata di musica trash italiana anni '80, Nomicoseecittà, temi di cittadinanza attiva e solidarietà sociale, dolci lievitati e politica partecipata, non necessariamente nell'ordine. Scrive di libri, perché quando ha tentato di occuparsi di moda ha fatto più gaffes del compianto Mike Bongiorno

LiberaMente di Francesca Tucci

Mi chiamo Francesca Tucci e sono psicologa clinica e psicoterapeuta della Gestalt e dell’Analisi Transazionale. Ho cominciato la mia formazione professionale presso l’Università degli Studi dell’Aquila, dove ho conseguito nel 2012 la Laurea Magistrale in Psicologia clinica, dinamica e della salute (LM-51), presentando la tesi “Conseguenze psicologiche e sessuologiche del tumore ginecologico nella donna”. Sono iscritta dal 2014 all’albo A dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, matricola 4431.

Le città invisibili di Raffaele De Seneen

Diplomato in arrangieristica presso “La stradele” di Foggia, chiamato al lavoro il 1° maggio 1970, Festa dei lavoratori, emigrato con valigia di similpelle , rientrato con la stessa valigia. Coniugato, due figli; amori extraconiugali: il proprio lavoro e due cani. Mi esprimo meglio in dialetto foggiano, con l’itagliano m’inceppo e con le tagliatelle emiliane mi strozzo. Mi piace guardarmi allo specchio dando le spalle.

La punteggiatura ci salverà (per una sintassi contro le discriminazioni) di Luigi Lioce

Luigi Lioce, 30 anni. Ma poi, chi sono io per datare il tempo? In me l'azzurra luce fresca del Gargano e il mare giallo cotto dal sole del Tavoliere: olive e grano. Sui social tra il nome e il cognome c'è anche Cielo che è l'anagramma del mio patronimico. Alle medie avevo una diamonica che produceva un suono differente da quelle dei miei compagni, un trombone, e per questo venivo deriso, se fossimo in un film candidato all'oscar ora sarei diventato un pianista eccelso, invece la mia passione sono: il brie, la varia umanità, gli anni Novanta e Sanremo. Gareggio a stento per il Premio Regia Televisiva di Daniele Piombi. Mi sono giocato già tutti i caratteri quindi riassumo: pedagogista, giornalista pubblicista, amante dei pistacchi e attivista LGBTI. Anche barista/cameriere all'occorrenza, e ora vorrei provare i traslochi: chiamatemi ore pasti. La punteggiatura ci salverà è il mio mantra.

Bux vs Books di Antonio Bux

Antonio Bux (Foggia, 1982). Scrittore, traduttore, editor. Ha vissuto vari anni al Nord Italia e all’estero, in Spagna. Suoi lavori e recensioni sono apparse in numerose antologie (tra le quali InVerse – Italian poets in translation, John Cabot University Press, 2015) e sulle pagine culturali dei maggiori quotidiani nazionali (come Corriere della sera e L’Unità) oltre che in diverse riviste (tra le quali Poesia, L’Ulisse, La Manzana poetica) e lit-blog (come Nazione Indiana, Poesia 2.0, Otra iglesia es imposible) sia nazionali che internazionali, dato che molti suoi testi sono stati tradotti in spagnolo, francese, inglese, catalano, tedesco, rumeno e serbo. Ha curato le traduzioni di testi scelti di numerosi autori di lingua spagnola tra i quali Leopoldo María Panero, Julio Cortázar, Pere Gimferrer, Pedro Salinas, Vicente Aleixandre. Ha pubblicato cinque libri, dei quali uno in Argentina. È risultato finalista e vincitore di alcuni prestigiosi premi letterari, come il premio Lorenzo Montano e il premio Iris di Firenze. Collabora con diversi editori e scrive per alcune pagine culturali sul web. Gestisce il blog Disgrafie (antoniobux.wordpress.com) e, per le Marco Saya Edizioni di Milano, la collana Sottotraccia.

Azioni e tradizioni di Pino Donatacci

Giuseppe Donatacci è nato a Foggia il 1 gennaio 1966 e si interessa da sempre attivamente del folclore. Dal 2005 insegna “la ricerca etnografica in Capitanata” all’Università del Crocese - scuola di tradizioni di Foggia. Si è laureato all’Università di Foggia in “Scienza della formazione continua” e approfondisce le materie sociologiche e antropologiche, dando un taglio scientifico alle sue ricerche che riguardano le tradizioni di Foggia e dei paesi limitrofi. Dai suoi studi è nato un acceso dibattito intorno all’esigenza di uniformare la scrittura dialettale foggiana. Ha pubblicato i libri:“dalla ninna nanna alla conta” ,“Tarantismo e tarantelle” ,“Foggia capitale della transumanza” questi ultimi due con Angelo Capozzi.

"Punto Fermo" di Daniela Marcone

Nata a Foggia, classe 1968. Nel 1995 suo padre, Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, venne ucciso dalla mafia. Dopo qualche tempo, essendosi resa conto che le indagini sull’omicidio non procedevano, ha iniziato un difficile percorso per avere risposte circa la verità completa di quella morte. In questo percorso ha incrociato la grande rete di associazioni fondata da don Luigi Ciotti, Libera, che ha come obiettivo quello di promuovere una forma di contrasto alle mafie che parte dal cittadino. Nelle ragioni di questa attività di antimafia sociale, Daniela ha individuato una forte motivazione per un impegno, che a partire dalla sua vicenda personale è approdato alle esigenze della città, spesso preda degli affari della mala organizzata locale. Oggi è la referente Provinciale per Foggia di Libera ma si occupa anche a livello regionale e nazionale della diffusione della Memoria delle vittime innocenti delle mafie. Le ultime righe per sdrammatizzare: ama la città di Foggia in modo incondizionato e questo la fa soffrire ma poi si riprende. Ama leggere e convive con librerie stracolme di libri. Tende ad essere positiva, nonostante ed a dispetto di tutto.