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La protesta dell'istituto Pascal entra a Palazzo Dogana: “Hanno fatto i conti senza l'oste”

Dal corteo al “faccia a faccia” con il Commissario

In strada, unito e compatto, l'intero l'istituto di via Napoli: dal dirigente ai docenti, passando per il personale Ata e, ovviamente, per gli alunni. Un corteo di protesta quello di questa mattina, pacifico ma insistente, il quale ha portato una delegazione scolastica sin dentro Palazzo Dogana, costringendo il commissario provinciale Fabio Costantini a mettere in atto un tavolo tecnico allo scopo di dirimere l'ormai nota “questione Pascal” (LEGGI). L'idea di cedere una palazzina all'Ateneo foggiano, in breve, non va giù alla bella realtà di via Napoli, docenti in testa. 
 
LA CONFERENZA DELL'11 FEBBRAIO. “All'inizio il confronto è stato piuttosto riottoso – ha dichiarato la docente dell’I.T:E. Blaise Pascal, Sabrina Strippoli – successivamente siamo riusciti a sederci con il Commissario e ad intavolare una discussione”. Il nodo della questione, in sintesi, va rintracciato in una conferenza datata 11 febbraio, nella quale Provincia e Università (rappresentata proprio dal neo-rettore Ricci) dichiaravano il passaggio del nuovo indirizzo di Ingegneria in un'ala della scuola di via Napoli, senza aver minimamente considerato il parere e le previsioni di utenza del diretto interessato, ossia il Pascal. “Di più – spiega la docente – durante quella conferenza dell'11 febbraio sono state omesse norme ministeriali ben precise, come il fatto di non aver tenuto conto che il termine ultimo per le iscrizioni, in tutte le scuole d'Italia, è il 28 febbraio... Hanno fatto i conti senza l'oste!”. A conti fatti, pertanto, il Pascal dovrebbe rinunciare a non poche iscrizioni, ospitando già nelle proprie aule gli studenti del Liceo scientifico A. Volta ed essendo, già così, in difficoltà. “Inoltre – ha continuato la Strippoli – la loro è una mera previsione di matricole, i nostri invece sono numeri certi”.
 
OLTRE AL DANNO, ANCHE LA BEFFA. A quanto si apprende poi, per trovare una collocazione al neonato indirizzo di “Ingegneria dei sistemi logistici per l'agroalimentare”, la Provincia avrebbe incontrato nel corso di altre conferenze di servizio, diverse scuole foggiane (come l'Einaudi), ma mai il Pascal. E non sono poche le altre scuole di Foggia che avrebbero sollecitato e auspicato una sistemazione dell'indirizzo di laurea tra le proprie mura, come l'I.T.G. Eugenio Masi ad esempio, o lo stesso istituto Giannone, negli ultimi anni in forte decremento. “Capisco che il Pascal come struttura è molto allettante – ha aggiunto la docente – ma questa è stata costruita per gli studenti del Pascal, compresa la palazzina che si vuole concedere all'Università a scapito degli studenti che ci chiedono l'accesso... Perché dobbiamo mandare i nostri alunni altrove? Perché scavalcarci in questo modo?”.
 
DIECI GIORNI DI TEMPO, POI DI NUOVO IN PIAZZA. Alla fine dell'incontro, il Commissario provinciale si è detto disponibile a valutare le rimostranze della delegazione scolastica intervenuta durante il tavolo tecnico, affermando di voler prendere in considerazione una proposta alternativa e, soprattutto, l'effettiva disponibilità fisica dell'istituto di via Napoli. Sui tempi però, nessuna indicazione, al momento. Certo è che, come “promesso” da studenti e docenti, se fra una decina di giorni non si dovesse sapere ancora nulla, si tornerà nuovamente in piazza.
In strada, unito e compatto, l'intero l'istituto di via Napoli: dal dirigente ai docenti, passando per il personale Ata e, ovviamente, per gli alunni. Un corteo di protesta quello di questa mattina (foto di Simone Villani ndr), pacifico ma insistente, il quale ha portato una delegazione scolastica sin dentro Palazzo Dogana, costringendo il commissario provinciale Fabio Costantini a mettere in atto un tavolo tecnico allo scopo di dirimere l'ormai nota “questione Pascal” (LEGGI). L'idea di cedere una palazzina all'Ateneo foggiano, in breve, non va giù alla bella realtà di via Napoli, docenti in testa.
LA CONFERENZA "SENZA OSTE" DELL'11 FEBBRAIO. “All'inizio il confronto è stato piuttosto riottoso – ha dichiarato la docente dell’I.T:E. Blaise Pascal, Sabrina Strippoli – successivamente siamo riusciti a sederci con il Commissario e ad intavolare una discussione”. Il nodo della questione, in sintesi, va rintracciato in una conferenza datata 11 febbraio, nella quale Provincia e Università (rappresentata proprio dal neo-rettore Ricci) dichiaravano il passaggio del nuovo indirizzo di Ingegneria in un'ala della scuola di via Napoli, senza aver minimamente considerato il parere e le previsioni di utenza del diretto interessato, ossia il Pascal. “Di più – spiega la docente – durante quella conferenza dell'11 febbraio sono state omesse norme ministeriali ben precise, come il fatto di non aver tenuto conto che il termine ultimo per le iscrizioni, in tutte le scuole d'Italia, è il 28 febbraio... Hanno fatto i conti senza l'oste!”. A conti fatti, pertanto, il Pascal dovrebbe rinunciare a non poche iscrizioni, ospitando già nelle proprie aule gli studenti del Liceo scientifico A. Volta ed essendo, già così, in difficoltà. “Inoltre – ha continuato la Strippoli – la loro è una mera previsione di matricole, i nostri invece sono numeri certi”.
OLTRE AL DANNO, ANCHE LA BEFFA. A quanto si apprende poi, per trovare una collocazione al neonato indirizzo di “Ingegneria dei sistemi logistici per l'agroalimentare”, la Provincia avrebbe incontrato nel corso di altre conferenze di servizio, diverse scuole foggiane (come l'Einaudi), ma mai il Pascal. E non sono poche le altre scuole di Foggia che avrebbero sollecitato e auspicato una sistemazione dell'indirizzo di laurea tra le proprie mura, come l'I.T.G. Eugenio Masi ad esempio, o lo stesso istituto Giannone, negli ultimi anni in forte decremento. “Capisco che il Pascal come struttura è molto allettante – ha aggiunto la docente – ma questa è stata costruita per gli studenti del Pascal, compresa la palazzina che si vuole concedere all'Università a scapito degli studenti che ci chiedono l'accesso... Perché dobbiamo mandare i nostri alunni altrove? Perché scavalcarci in questo modo?”.
DIECI GIORNI DI TEMPO, POI DI NUOVO IN PIAZZA. Alla fine dell'incontro, il Commissario provinciale si è detto disponibile a valutare le rimostranze della delegazione scolastica intervenuta durante il tavolo tecnico, affermando di voler prendere in considerazione una proposta alternativa e, soprattutto, l'effettiva disponibilità fisica dell'istituto di via Napoli. Sui tempi però, nessuna indicazione, al momento. Certo è che, come “promesso” da studenti e docenti, se fra una decina di giorni non si dovesse sapere ancora nulla, si tornerà nuovamente in piazza.

di Redazione 


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