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"Siamo delle merde!" sotto al "Facciamoci riconoscere" slogan di Emiliano Presidente

Eclatante "raid grafico" sul cartellone in via da Zara. Il manifesto è stato rimosso

Un "attacco politico" sferrato attraverso la stessa identica, tagliente, arma di comunicazione, riprendendo il medesimo stilema grafico, la stessa evidenza, e ribaltando in toto il messaggio originale.
E così l’ironico gioco di parole, “Facciamoci riconoscere”, del manifesto elettorale di Michele Emiliano Presidente (per le prossime regionali), viene stravolto con un taglio deteriore e diventa drammatico sarcasmo attraverso l’aggiunta posticcia di quel “Siamo delle merde!” apposto sotto il messaggio originale.

SLOGAN RIBALTATO. Un’azione messa a segno ad opera di ignoti nella serata di ieri sul grande cartellone elettorale che campeggiava (il manifesto è stato rimosso, o meglio strappato, dopo quanto accaduto) in via Ammiraglio da Zara, proprio a 2 passi dal centro sociale “Scurìa”, strenuo oppositore del Pd e delle politiche renziane (tra gli “hashtag di battaglia” del movimento c’è pure il beffardo #intimidireilpdovunqueessosiannidi).

IL PRECEDENTE. Già qualche mese fa gli antagonisti dello Scurìa avevano affisso uno striscione che recitava “Gente senza passato non ci lascerà il futuro” davanti alla sede foggiana del Partito democratico in via Martiri di Utoya, trascinando con sé un piccolo vespaio di polemiche, arrivate in primis dai destinatari dell’azione.  E in giornata, l’immagine del cartellone elettorale “violato” è stata rilanciata proprio dalla pagina facebook ufficiale del centro sociale foggiano, diventando immediatamente virale, con un centinaio di condivisioni in poco tempo.

LO ZAMPINO DELLO SCURìA?. Anche questa volta, dunque, potrebbe esserci lo zampino del Collettivo 0881 dietro al nuovo "scherzetto" giocato all’immagine della sinistra governativa locale. 
Quell’enorme cartello elettorale posto così vicino al “quartier generale” degli antagonisti, con uno slogan così generico, aperto all’interpretazione, con tutto quello spazio bianco a disposizione, deve aver rappresentato un’occasione ghiotta, servita su un piatto d’argento, per gli occupanti.

GLI "INCREDIBILI" COMMENTI SUL WEB. Certo è che l’esecuzione dell’“opera” è stata efficace tanto da diventare credibile per alcuni utenti del web che hanno pensato che quel “Siamo delle merde!” fosse davvero parte integrante del manifesto originale.  E infatti alcuni lettori hanno commentato la notizia così: “prima ‘IO NON SONO BARESE’ (riferito allo slogan del candidato alle regionali Nino Santarella, ndr), ora ‘SIAMO DELLE MERDE’. cari politici, vi rendete conto di quello che scrivete? sappiate che il messaggio che arriva non è per niente incoraggiante, anzi. che vergogna!”; oppure “finalmente qualcuno del pd si è reso conto di come è fatta la sinistra!!!!”.
Non è, forse, questo l'effetto più incredibile della vicenda?
Mentre, infine, tra gli internauti, c'è già  qualcuno che, scherzosamente, consiglia agli ignoti autori della scritta di apporvi apposito copyright perché prevede che l'irriverente foto farà il giro del web, diventando un'immagine simbolica forte di un'aspra critica alla classe politica.

di Redazione 


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