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Caso Aipa, contestato il reato di peculato. La Guardia di Finanza sequestra beni per 9milioni di euro

Gli agenti della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile di Foggia hanno eseguito, nei confronti di Aipa, Mazal Global Solutions e delle loro partecipate, un decreto di sequestro preventivo del valore complessivo di circa 9,5 milioni di euro, emesso dal Gip della Procura di Foggia al termine di una serie di indagini che hanno fatto ravvisare l'ipotesi del reato di peculato.

TASSE DEI CITTADINI. In sostanza, la società Aipa avrebbe trattenuto le somme versate dai cittadini foggiani a titolo di imposte e tasse, dal giugno 2012 al luglio 2014, e incassato l'aggio sull'Imu per un anno a cavallo tra il 2012 e il 2013 senza che ciò fosse previsto contrattualmente.

APPLICAZIONE DIFFORME. Aipa ha applicato impropriamente l'articolo16 del capitolato d'appalto secondo cui era possibile l'automatica estensione dell'affidamento alla riscossione dei tributi di nuova introduzione. Tuttavia, tale clausola non era applicabile ai nuovi tributi comunali. Con la scomparsa dell'Ici e l'introduzione dell'Imu, infatti, il tributo viene versato direttamente dal contribuente con modello F24 all'agenzia delle entrate che poi provvede a riversarlo ai Comuni. Stessa cosa avviene a partire da gennaio 2014 con l'entrata in vigore della Tari al posto della Tares. Con i nuovi tributi, spiega dunque il procuratore De Castris, si ritiene che Aipa non abbia svolto alcuna apprezzabile attività, sia in fase accertativa che di riscossione, con la conseguenza che le trattenute sull'aggio risulterebbero indebite.

L'ESPOSTO. L'esatto importo calcolato dagli inquirenti è di 9.484.741, 35 euro, somma per il cui equivalente è stato disposto il sequestro preventivo. L'anomalia era stata segnalata lo scorso anno dal consigliere Mainiero il cui esposto, con tutta probabilità, ha dato avvio alle indagini.

di Redazione 


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