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Sede Amiu persa all'asta, i consiglieri foggiani si difendono: "Ecco come stanno le cose"

L'azienda barese a giugno (prima della loro nomina) non presentò alcuna offerta di acquisto

“Amiu Puglia SpA, avendo già fatto ricorso all’articolo 107 della Legge Fallimentare ed avendo preso parte all’asta che ha aggiudicato l’immobile, non è più nelle condizioni di replicare questa procedura, indipendentemente da un eventuale pronunciamento del Consiglio comunale di Foggia. Nei giorni scorsi, il Consiglio di Amministrazione, per affrontare compiutamente la vicenda, ha deliberato di richiedere ai due soci, Comune di Foggia e Comune di Bari, l’autorizzazione ad un ulteriore aumento dello stanziamento economico destinato all’acquisto di una nuova sede”. Semplificando: la sede di corso del Mezzogiorno è irrimediabilmente persa (per un errore compiuto a giugno), ora servono fondi per un nuovo immobile.

LA MOZIONE. Non ci stanno a passare per colpevoli e provano a fare chiarezza i consiglieri Amiu di nomina foggiana, Antonello Di Paola e Sonia Ruscillo, nella questione riguardante la mancata aggiudicazione all'asta, da parte dell'azienda di igiene urbana, dell'attuale sede operativa di corso del Mezzogiorno assegnata per un importo di 955mila euro alla Cermico Energia srl. Il caso ha destato una serie di polemiche, culminata nella presentazione di una mozione in consiglio comunale del consigliere di Fratelli d'Italia, Giuseppe Mainiero nella quale si chiede di “salvaguardare il patrimonio immobiliare della città applicando quanto previsto dall'art. 107 della legge fallimentare”. La norma consente di poter rientrare in gioco offrendo un corrispettivo superiore al 10% rispetto al prezzo di aggiudicazione. Una procedura – controbattono e precisano ora i consiglieri - che non è più attuabile per la semplice ragione che è stata già messa in campo.

IL PRECEDENTE DI GIUGNO. L'asta di ottobre, infatti, è il risultato dell'intervento degli attuali consiglieri Di Paola e Ruscillo, nominati ad agosto scorso in sostituzione di Lucia Lambresa e Francesco Borgese, dopo che, in occasione della vendita senza incanto dell'immobile avvenuta lo scorso 28 giugno, come anticipato da Foggia Città Aperta, Amiu non si era presentata nei termini previsti. In quella occasione era stata proprio la Cermico Energia srl di proprietà di Maria D'Amico e Patrizia Cercio, unica offerente, ad aggiudicarsi l'immobile per un importo di 711mila euro.

LA NUOVA PROCEDURA. Appena insediati, nel cda dello scorso 4 agosto, i nuovi consiglieri hanno dovuto affrontare la situazione e fu subito autorizzata la procedura ex art. 107 della legge fallimentare sulla base di due considerazioni: quella di perdere un immobile valutato circa 3milioni di euro e quella di non aver individuato altro immobile funzionale all'attività. Si è dato allora il via libera all'offerta per un importo di circa 800mila euro (superiore appunto del 10%), formalizzata poi lo scorso 25 settembre con il versamento della caparra di 80mila euro. Nonostante il ricorso presentato dalla Cermico Energia che nel frattempo qualche giorno prima, il 20 settembre, aveva già effettuato il pagamento a saldo, il giudice ha autorizzato la nuova asta riservata esclusivamente a Cermico e Amiu. Non è tutto. In vista di quella asta, il cda del 19 ottobre aveva chiesto al Comune di Foggia e a quello di Bari di autorizzare Amiu ad effettuare rilanci fino a 1,5 milioni di euro rispetto ai 980mila già stanziati ma l'ok da Bari non è arrivato per tempo.

GLI EFFETTI DELL'ASTA. Quello che è accaduto all'asta è storia di questi giorni. Le azioni poste in essere non sono bastate e Cermico Energia si è definitivamente aggiudicato l'immobile per 955mila euro, con il mistero che resta sui motivi per cui l'avvocato Marzocco, delegato dall'Amiu, non ha presentato un ultimo rilancio possibile fino ai 980mila euro. Fatto sta che la sede è irrimediabilmente persa e gli errori, se ci sono stati, sono stati commessi a giugno. Ferme le responsabilità, ora occorre individuare una nuova sede, se possibile come richiesto dai consiglieri, incrementando lo stanziamento fino a 1,5 milioni di euro. La domanda allora potrebbe essere differente: perchè mai Amiu ha destinato, nel piano finanziario, un importo così basso per la sede di Foggia?

di Redazione 


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