Stampa questa pagina

Ataf, falsi manifesti funebri al presidente Ferrantino, il sindaco: “Le minacce non ci intimidiscono”

Pesanti minacce sono state rivolte al presidente dell’Ataf, Raffaele Ferrantino. Sotto il suo portone di casa sono stati affissi due manifesti funebr. I falsi necrologi riportano l’annuncio della sua “dipartita” da parte dei dipendenti della società partecipata.

IL PRECEDENTE. Non è il primo gesto intimidatorio di cui è vittima Ferrantino. Nell’aprile dello scorso anno ignoti fecero ritrovare sulla sua auto una busta contenente un proiettile e minacce di morte.

IL PIANO DI RIENTRO. Ora il gesto ancora più plateale che rende rovente il clima all’interno dell’azienda di trasporti urbani del Comune di Foggia, alle prese con la necessità di dover rivedere il piano di ristrutturazione dei debiti varato nel 2012 che non ha sortito i suoi effetti. Nella mattinata del 18 si terrà un tavolo di confronto fra il consiglio di amministrazione e i sindacati in merito a possibili tagli sul personale.

MESSAGGI DI SOLIDARIETA’. Dopo la preoccupante intimidazione arriva il sostegno del sindaco di Foggia, Franco Landella: “Esprimo solidarietà al presidente Raffaele Ferrantino, vittima di un ennesimo, indegno e vergognoso atto intimidatorio. Se con questi mezzi vigliacchi e subdoli qualcuno pensa di intimorire o condizionare il lavoro del management di ATAF e dell'Amministrazione comunale di Foggia - puntualizza il sindaco - si sbaglia di grosso. Il lavoro di risanamento messo in campo negli ultimi tempi per salvare l'azienda e i lavoratori andrà avanti senza nessun tipo di condizionamento.

IL SINDACATO. Anche la Fit Cisl condanna “l’episodio vergognoso e indegno di un confronto civile e democratico. Il segretario generale della Fit Cisl di Foggia, Giuseppe Lo Muzio, invita il presidente Ferrantino “a non lasciarsi condizionare da tali atti delinquenziali ed a proseguire con serenità e dedizione il suo lavoro, al fine di rilanciare l'azienda ATAF nell'interesse esclusivo della cittadinanza e dei lavoratori".

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload