Stampa questa pagina

I chioschi a Foggia: la mappa in città degli "operatori del rinfresco"

Nella nostra città vi erano molti chioschi, a parte quello esistente in Piazza Lanza (oggi Piazza U. Giordano) che era gestito dal Comune e nel quale si vendeva l'acqua di Nocera. Questo chiosco era chiamato dalla popolazione “U ngegne”, perché ingegnosa era stata l’opera di portare dalla vicina stazione ferroviaria, attraverso un impianto sotterraneo l’acqua proveniente dal Serino e da Rionero in Vulture. Da tutti chiamata Angiuline “‘u ngegne”, Filolongo Angela era la proprietaria del chiosco di bevande che era sin dal 1912 in Piazza Prefettura (oggi Piazza XX Settembre). Oltre all'acqua mista al caffè e all'amarena, le sue specialità erano la cedrata, l'aranciata e l'orzata. Per degustarle intere famiglie, specialmente nei giorni festivi, partivano dai rioni più lontani della città e raggiungevano il suo chiosco che era situato proprio davanti alla farmacia di don Carluccio Leone. Il Comune decise di abbattere questo chiosco e la proprietaria acquistò quello di “Catenille” all’angolo di corso Garibaldi con via Scopari che non ebbe fortuna. Infine decise di chiudere definitivamente quando trasferitasi al mercato Ginnetto gli fu rubata tutta l’attrezzatura. 

GLI OPERATORI DEL 'RINFRESCO'. Di questo genere di esercizi, ne esistevano tanti; in corso Garibaldi dove c’era la Banca Commerciale c’era “Clemente”, venditore di bibite. Invece in corso Cairoli, angolo via San Lorenzo c’era “Nenille”, venditore di bibite e cocco. Lo specialista dell’acqua e limone invece era “Francische mazzarille” in via Oberdan che dopo un po’ nello stesso punto aprì un bar. In risalto e tipico chiosco era quello di “Sande Madonne”, in piazza Lanza, vicino al tabacchino che ogni Natale allestiva un bel presepe nella sua abitazione vicina al banco, che occupava l’unico vano, coprendo anche la sua modesta mobilia. Tutte le bevande di questi chioschi erano preparate artigianalmente, tenute in grossi contenitori di vetro e mantenute da grossi pezzi di ghiaccio galleggianti sulle gradevoli miscele e per completare l’offerta non mancava mai il cocco tagliato a fettine e immerso in acqua ghiacciata. Però bisogna dire che gli operatori del “rinfresco” dovevano ringraziare le fabbriche di ghiaccio di Alfonso Vinelli in via Napoli e di Ludovico & C. in via Fortore, loro fornitori. I chioschi scomparvero a Foggia nell’estate del ’43.
(Ettore Braglia)

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload