Sciolto per mafia il Comune di Mattinata, tre anni fa toccò a Monte Sant'Angelo
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Marco Minniti ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Mattinata, nel quale sono state accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, che espongono l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendone l’imparzialità.
I MOTIVI. La decisione è stata presa a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali che prevede, per l'appunto lo scioglimento dell'Ente e la nomina di un commissario quando emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi.
LA COMMISSIONE. Proprio il sospetto di infiltrazioni mafiose nel comune garganico aveva indotto lo scorso maggio l'allora prefetto Maria Tirone a inviare la commissione d'accesso composta dal viceprefetto, Daniela Lupo, dal Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Foggia, Pierpaolo Mason e dal Comandate dello Servizio Criminalità Organizzata Guardia di Finanza di Bari, Francesco Salanitro. All'esito dei lavori svolti dalla commissione, ora giunge la decisione ufficiale.
IL PRECEDENTE. Non è il primo caso di scioglimento di un Comune per mafia in provincia di Foggia. Nel luglio del 2015 identica procedura fu adottata nei confronti del Comune di Monte Sant'Angelo .
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