Una nuova, brutta pagina di estorsione scoperta dalla polizia: la vittima, dal 2011 a oggi, è stata costretta a versare 18mila euro ai suoi aguzzini, Leonardo Francavilla (36 anni già sottoposto agli arresti domiciliari) e Angelo Rendine, 35 anni.
LA DENUNCIA. La storia è stata scoperta grazie all’ex moglie di Francavilla che, stanca dei continui maltrattamenti, ha denunciato alla polizia che il coniuge costringeva un uomo, un operaio di 46 anni, a versare ogni mese una somma di denaro.
IL FALSO INCIDENTE. Tutto era nato nel 2011 in seguito ad un falso danneggiamento avvenuto all'auto della vittima. L'autore era stato Francavilla, arrestato per calunnia dopo che l'operaio aveva denunciato - alla sua compagnia assicurativa - che si trattava di un falso sinistro.
L’INIZIO DELL’ESTORSIONE. In questa circostanza Francavilla aveva chiesto e ottenuto dalla vittima 1.000 euro che servivano per le sue spese legali e per liberarsi dell’aguzzino. Ma da quel momento sono iniziate le estorsioni e le minacce proseguite fino a qualche giorno fa: Francavilla minacciava telefonicamente la vittima, mascherando l'estorsione di denaro dietro la richiesta di un ‘caffè’. Il ruolo di Rendine, invece, secondo l'accusa, sarebbe stato quello di aver offerto "un contributo alla condotta illecita di Francavilla, suo cognato".
IL RICORSO AL PRESTITO. La vittima, per far fronte alle continue richieste di denaro da parte di Francavilla aveva acceso un prestito di 10.000 euro, consegnando importi variabili di 700 e 800 euro per arrivare ad un totale di 18mila euro.