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“Hai visto quel film?”: i lettori vanno al cinema e raccontano la loro proiezione

La recensione di 'Borg McEnroe'

Niente recensioni filosofiche, ma domande a botta e risposta per spiegare in poche parole - come si farebbe a un amico - perché andare a vedere (o non vedere) un film. Sono i nostri lettori – ovvero voi – i protagonisti della rubrica di Foggia Città Aperta, “L’hai visto quel film?”. Oggi un nostro lettore, Antonio Di Bari, ci racconta il suo "Borg McEnroe" diretto da Janus Metz. E se anche voi volete raccontare il film che avete visto, mandateci la vostra recensione “tra amici”. Sono ben accetti anche brevi video, perché no proprio fuori dalla sala appena conclusa la proiezione (invia a redazione@foggiacittaaperta.it o sulla nostra pagina facebook).

IL FILM. Basato su una storia vera. Per la prima volta al cinema una delle più straordinarie rivalità sportive di tutti i tempi che ha cambiato in modo indelebile la storia dello sport mondiale. Da una parte l’algido e composto Bjorn Borg (Sverrir Gudnason), dall’altra l’irascibile e sanguigno John McEnroe (Shia LaBeouf). Il primo desideroso di confermarsi re incontrastato del tennis, il secondo determinato a spodestarlo. 
Svelando la loro vita fuori e dento il campo, Borg McEnroe è il ritratto avvincente, intimo ed emozionante di due indiscussi protagonisti della storia del tennis e il racconto, epico, di una finale diventata leggenda: quella di Wilmbledon 1980. 


Perché sei andato a vederlo?

Sono appassionato di tennis ed ho sempre sentito filosofeggiare sulla finale del 1980 tra Borg e McEnroe. Sapendo poco, però, su tutto quello che c’era stato prima e sui motivi della “dicotomia” sportiva tra i due protagonisti

 

Con chi sei andato?

Con un amico

 

Dove?

A 'La città del cinema' di Foggia

 

Che tipo di pubblico c’era?

Cinquantenni che, immagino, hanno rivissuto attraverso le scene del film atmosfere che abbracciavano la fine degli anni 70 e il contemporaneo inizio degli 80. Ma anche giovani, curiosi come me, di conoscere meglio la storia raccontata.

 

La cosa migliore del film?

Il racconto dell’evoluzione psico-sportiva di Borg. Partire dalla sua infanzia per capire la genesi del suo carattere apparentemente glaciale.

 

La cosa peggiore del film?

Poche immagini d’epoca nel racconto dell’atto agonistico, della partita decisiva che comunque, scorre via piuttosto lenta. Pur caratterizzando la fine del film

 

Tre motivi per cui vederlo:

E’ una bella storia a prescindere dalla passione per quello sport. E’ un tuffo fedele, così mi è sembrato, nel contesto di quegli anni. Se ne esce arricchiti culturalmente.  E anche in questo caso, lo sport, c’entra relativamente.

 

A chi lo consiglieresti?

A tutti gli appassionati di sport in genere. Anche e soprattutto a chi ha la monocultura calcistica ed è poco avvezzo ad interessarsi ad altre discipline. 

 

A chi lo sconsiglieresti?

Agli amanti degli effetti speciali. A chi non crede che lo sport sia un fenomeno sociale.

 

La durata è giusta?

Assolutamente si, a parte il piccolo rallentamento nel segmento finale del film

 

Voto 8

 

Giudizio:

Coinvolgente e “arricchente”. Quasi come un romanzo storico

 

Qual è il prossimo film che pensi di andare a vedere?

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di Redazione 


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