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Violenza sessuale su minorenni, arrestato ex sacerdote e allenatore

L’accusa: “Materiale agghiacciante in chat”

E' accusato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di cinque minorenni, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, che venivano affidati alla sua custodia visto che era dirigente e allenatore della squadra di calcio frequentata dai bambini, nonché loro docente di lezioni private: Giovanni Trotta, 56 anni, ex sacerdote, ridotto allo stato laicale dal 16 marzo 2012, è stato arrestato da agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bari in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese, Giulia Romanazzi su richiesta del pubblico ministero Simona Filoni.

LA COMPETIZIONE. I reati, che risalgono al 2014, sono stati commessi nel Foggiano. L'uomo deve rispondere anche dei delitti di pornografia minorile in danno dei cinque minori e di divulgazione di materiale pornografico realizzato mediante lo sfruttamento sessuale degli stessi. L'ex prete distribuiva e diffondeva materiale e informazioni di carattere pedopornografico (il materiale acquisito dal Compartimento Polizia Postale è stato definito "agghiacciante" per i contenuti sia delle foto che delle chat con i ragazzini), anche ad altri giovani per attrarli a sé e metterli in competizione tra di loro, per via telematica e mediante l'applicazione WhatsApp del suo telefono cellulare. Trotta risponde anche di adescamento dì minori ai danni di un dodicenne e di una dodicenne che avrebbe contattato mediante la chat Messenger del profilo Facebook delle vittime.

IL DOPOSCUOLA. Secondo quanto accertato, gli abusi sessuali venivano consumati nell'abitazione di Trotta, dove le vittime si recavano per il doposcuola. L'uomo – spiegano gli inquirenti -, abusando delle ovvia inferiorità fisica e psichica e forte dell'ascendente che aveva sui bambini, li avrebbe indotti a compiere e subire atti sessuali, consumati singolarmente o in gruppo. Inoltre rafforzava la sua posizione millantando la sua qualità di sacerdote, facendosi chiamare Don Gianni, e anche con la promessa di farli giocare al computer e a vari giochi o sfruttando Facebook, sul quale si accreditava come 'amico degli amici', inviando loro migliaia di contenuti in chat, quasi tutti dal contenuto erotico e pedopornografico. Quindi, nelle stesse occasioni, li avrebbe costretti a partecipare alla produzione di materiale pedopornografico, che veniva realizzato, con continue sollecitazioni, all'interno della abitazione dell'uomo, sul soppalco.

LE IMMAGINI. I video venivano effettuati con il telefono cellulare dello stesso Trotta e con una fotocamera digitale o prodotte, su sua richiesta, dagli stessi minori e inviate a lui per telefono. Il materiale veniva poi distribuito e divulgato dall'ex sacerdote sia alle stesse vittime, con lo scopo di metterle in competizione tra di loro e di insinuare in loro curiosità di natura sessuale, oppure ad altri minorenni.

PUNTO DI RIFERIMENTO. Tra le vittime anche una minore 'utilizzata' per ottenere materiale pedopornografico da usare come esca con i bambini maschi che si erano dimostrati più restii a recarsi nella sua abitazione e di cui poi l'ex sacerdote abusava. Tutti i bambini hanno riferito agli investigatori di aver riposto in "don Gianni" grande fiducia e di considerarlo, per ruolo ed età, un valido punto di riferimento. L'uomo avrebbe approfittato, oltre che della loro ingenuità, in qualche caso della loro fragilità affettiva, giacché alcuni sono figli dì genitori separati o con problematiche familiari e, in un caso, appena rimasti orfani di padre. Le vittime accertate finora sono sette, ma sono in corso indagini volte ad individuare ulteriori minori in via di identificazione. L'uomo si trova ristretto in custodia cautelare dal 9 aprile 2015, per la commissione di reati simili ai danni di un bambino di 11 anni. Nell'ambito del primo processo, Trotta sarà giudicato con rito abbreviato il 14 luglio prossimo.

di Redazione 


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