"La mia pistola è sempre carica": inneggiava all'Isis e al terrorismo, un arresto a Foggia
Si chiama Kamel Sadraoui e ha 34 anni il cittadino di origini tunisine residente a Foggia, in carcere su disposizione della Dda di Bari per apologia di terrorismo. Il provvedimento è stato eseguito il 5 maggio scorso.
SU FACEBOOK. Dalle indagini della Digos è emerso che "avvalendosi di sofisticate tecniche di monitoraggio del web, in particolare dei social media, l’uomo fosse impegnato in attività di propaganda dello Stato Islamico tramite la pubblicazione su Facebook di video e post di esaltazione delle azioni compiute dalle milizie della stessa formazione terroristica". Il 34enne, inoltre, "era solito accompagnare i documenti di propaganda con la frase 'Lo Stato Islamico sopravviverà'. Nel medesimo contesto è stato accertato - spiega la Procura di Bari - che l'estremista tunisino, durante una conversazione, aveva esaltato la figura dell'attentatore dei mercatini di Natale di Berlino".
I COLLEGAMENTI. Le indagini, avviate nel 2016 sulla base di segnalazioni dell'Aisi, hanno anche documentato la detenzione illegale da parte dell'indagato di un'arma da fuoco, collegamenti con ambienti legati alla criminalità locale, oltre che contatti sul web con soggetti attestati su posizioni filo-jihadiste. La ritenuta pericolosità del soggetto ha portato gli uomini dell'antiterrorismo a eseguire lo scorso 8 febbraio un provvedimento di fermo. In sede di convalida, però, il gip del Tribunale di Foggia ha convalidato la misura solo per la detenzione dell'arma. L'odierno provvedimento è stato disposto successivamente dal Tribunale del Riesame di Bari che ha accolto l'appello della Dda di Bari che insisteva sulla contestazione di apologia di terrorismo. Lo scorso 13 maggio è stato espulso il fratello 32enne dell'indagato, rintracciato a Foggia. Dalle indagini è emerso che anche lui aveva manifestato nel web posizioni filo-jihadiste.
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