Stampa questa pagina

Landella, compleanno da sindaco: un anno fa la sua elezione

Il resoconto di 365 giorni di legislatura

 
È tarda sera quando arriva l’ufficialità. Dopo una conta dei voti sul filo del rasoio Franco Landella è il nuovo sindaco di Foggia battendo per 366 preferenze Augusto Marasco, il suo sfidante nella corsa alla successione di Gianni Mongelli.

I CORI DA STADIO. Accade esattamente un anno fa, i suoi sostenitori scendono in strada e intonano cori da stadio. Un’immagine che il nuovo primo cittadino porterà con sé ripetendo più volte di voler essere il sindaco del “popolo”, che non si chiude nelle stanze dei bottoni ma scende in piazza ed ascolta i cittadini. Trecentosessantacinque giorni tra consensi per gli obiettivi raggiunti e le “consuete” polemiche sulla sponda opposta.

VALZER DEI DIRIGENTI E GIUNTA. Neanche il tempo di prendere confidenza con il nuovo ruolo che Landella mette mano alla tecnostruttura. È il primo luglio 2014. Detto, fatto. Come promesso in campagna elettorale il nuovo primo cittadino opera la rotazione dei dirigenti comunali. A colpire è soprattutto l’assegnazione di diverse deleghe, dall’urbanistica all’igiene urbana, dal Suap all’ambiente, al segretario generale Maurizio Guadagno nonostante il suo incarico di responsabile della corruzione. Sarà un provvedimento temporaneo che durerà sino al febbraio scorso quando nuovi spostamenti interessano i vertici della tecnostruttura. Carlo di Cesare assume l’incarico di dirigere il Servizio Cultura, la Fazia ritorna dopo qualche anno alla Pubblica Istruzione. Per il resto si tratta di “ritorni al passato” come quello di Affatato alla pianificazione. Arriva anche la definizione della squadra di assessori. Tra le nomine fa “rumore” quella di D’Emilio ai Lavori Pubblici. A farne le spese i Rinnovatori di Ncd capitanati da Ilaria Mari che sbottano in conferenza stampa: “Siete dei bolscevichi!”.

LEALI A FERRAGOSTO. Arriva agosto e l’estate foggiana è anche quella del ritorno dei fuochi d’artificio a Ferragosto: una scelta rivendicata con orgoglio da Landella che per l’occasione chiama Fausto Leali in concerto. Il cachet è alto rispetto ai fondi dedicati al Foggia Teatro Festival ma le polemiche sono spazzate via dal successo di pubblico della serata.

I “CONTI”. Settembre è anche il primo mese in cui la giunta Landella è costretta a “fare i conti” con le scarse risorse e con le maglie strette del Salva Enti. Sono approvate le tariffe Imu, Tasi e Tari e gli “sconti” e le detrazioni non possono andare oltre lievi provvedimenti. Alle porte ci sono le elezioni provinciali. La corsa a Palazzo Dogana vede il primo cittadino favorito ma a sorpresa per una manciata di voti il 12 ottobre la spunta Miglio.

LE BOMBE. Il primo mese veramente difficile per il nuovo sindaco è novembre. Tre attentati dinamitardi in una settimana fanno piombare nuovamente Foggia nel terrore delle bombe: ad essere colpiti un negozio di tessuti a Viale Michelangelo, una pasticceria nella zona Carmine Vecchio e un ristorante che deve ancora aprire: è quel Leonardo in centro che poi sarà nuovamente colpito da un ordigno nel maggio scorso. Resterà negli occhi dei foggiani la telefonata del consigliere comunale Giuseppe Mainiero che chiama il Prefetto chiedendogli di recarsi sul luogo dello scoppio. Landella rivendica la presenza del ministro Alfano a Foggia e a fine mese si reca a Roma per un vertice sulla sicurezza.

CAPOLAVORO GIORDANO. Il “capolavoro” di Landella arriva a dicembre. Mercoledì 10 dopo nove lunghissimi anni riapre il teatro Giordano con una prima di assoluto valore. A dirigere l’orchestra Cherubini il Maestro Riccardo Muti. L’evento è sold-out dopo pochi minuti dall’apertura delle vendite, qualche polemica nasce per i biglietti riservati (a pagamento) a consiglieri e autorità ma Foggia si riscopre affamata di cultura e questo conta. Del resto la stagione non è da meno. Il cartellone messo su dall’assessore Giuliani con il direttore artistico Placido contiene nomi come Beppe Fiorello e Antonio Albanese, Filippo Timi e Luca De Filippo.

L’ISOLA PEDONALE. Il periodo natalizio coincide pure con le polemiche per l’istituzione a colpi di ordinanze della nuova isola pedonale di via Lanza, un provvedimento che trova il favore del Wwf Foggia che poi fa parzialmente marcia indietro dopo alcune modifiche che eliminano corsie riservate per gli autobus. Un giorno sì e pure l’altro i sensi di marcia cambiano e i foggiani non sanno più che vie prendere. Ma la Giunta a fine gennaio approva. Sono i giorni in cui tornano le bombe che “svegliano” foggia e il 30 gennaio una fiaccolatà della legalità si tiene per le vie del centro.

RIMPASTO IN GIUNTA. A febbraio, complici le fibrillazioni per le candidature alle regionali, la maggioranza accusa i primi colpi. I consiglieri di Forza Italia disertano il consiglio Comunale del 18 febbraio, la prima avvisaglia della necessità di un rimpasto in Giunta. E così è. A marzo via D’Emilio e Calabrese (assessore alla pubblica istruzione) sostituiti rispettivamente dai forzisti Gianni De Rosa e Gabriella Grilli con Ncd che mette in conto anche la possibilità di passare all’opposizione, eventualità che poi rientra.

LOTTA ALL’ABUSIVISMO. Si arriva ad aprile e Landella accelera sul piano della legalità. Trentanove sequestri di bancarelle abusive a carico di altrettanti esercenti commerciali. I cittadini approvano e segnalano ogni giorno nuove postazioni che sorgono come funghi. Una delibera che autorizza l’installazione di chioschi, tuttavia, fa riaprire le polemiche: giusto o sbagliato? Il sindaco ridimensiona il provvedimento: solo sette autorizzati ma l’effetto “sceriffo” ne esce depotenziato.

LE FRIZIONI PER LE REGIONALI. La macchina amministrativa sembra incominciare a carburare ma è costretta a fermarsi per le regionali di maggio. Il sindaco sceglie apertamente di scendere in campo a favore della cognata Michaela Di Donna che stravince a Foggia ma non riesce a strappare un seggio a via Capruzzi. La campagna elettorale lascia strascichi insanabili e si arriva ai giorni nostri. Landella “azzera” in pratica la Giunta e prepara il nuovo tagliando.

MANCANO I PROVVEDIMENTI PRINCIPALI. Occorre fare in fretta, tuttavia, perché, tra provvedimenti azzeccati e altri meno, a mancare all’appello sono provvedimenti importanti promessi in campagna elettorale come il nuovo Piano urbanistico, la stesura del Piano del Commercio e la creazione della Stazione Unica Appaltante. C’è ancora tempo per la legislatura ma non troppo.

di Michele Gramazio


 COMMENTI
  • dragare

    09/06/2015 ore 18:30:07

    Ma perché tante stro n z a t e in questo articolo? perché non fata una analisi a cuor sereno per mettere in evidenza che i problemi ante landella sono aumentati e la vita a Foggia è peggiorata? fatevi un giro per la Città; Foggia è come un biliardo o come un campo da golf, molte strade sono almeno tre mesi che sono al buio, i cosiddetti abusivi sono tutti al loro posto solo che alcuni hanno un nuovo lock ed altri hanno spostato l'attività di alcuni centimetri. A mio parere, ma sono molti quelli che la pensano come me, landella è il peggior sindaco che Foggia ha avuto, ed è un peccato.
  •  reload