Lavori tribunale, "il fatto non sussiste": assolti Landella, Mongelli, Biagini e Belgioioso
Assolti perché “il fatto non sussiste”. Questa la decisione del tribunale di Foggia al termine del rito abbreviato nei confronti del sindaco Franco Landella, del suo predecessore Gianni Mongelli e degli ex dirigenti Potito Belgioioso e Fernando Biagini, quest’ultimo condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi per la nota vicenda legata alle tangenti versate dall’imprenditore Zammarano.
L’ACCUSA SMONTATA. I quattro erano stati raggiunti da avvisi di garanzia nel luglio dell’anno scorso, accusati di omissione di atti d’ufficio per non aver risposto a istanze provenienti dal Servizio di Vigilanza su Igiene e Sicurezza dell’Amministrazione della Giustizia sulla richiesta di avvio dei lavori di messa in sicurezza dell’immobile sede del tribunale di Foggia. Una imputazione che i giudici non hanno ritenuto sussistere. Tutti gli indagati si erano sempre mostrati fiduciosi di poter dimostrare la propria estraneità e, in particolare, il sindaco Franco Landella aveva immediatamente chiesto per il tramite del suo avvocato di fiducia, Michele Curtotti, di essere ascoltato dal sostituto procuratore titolare dell’indagine.
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