Legalità, Porreca replica a Granata: “La butti in caciara, appoggi chi mesta nel torbido”
Ancora tensioni Camera commercio-Confesercenti
“La lotta per la legalità è un tema troppo delicato per pensare di utilizzarlo strumentalmente per polemiche di bassa lega. Buttarla in caciara senza argomenti, o peggio con riferimenti pretestuosi, rappresenta solo l’ennesimo tentativo di taluni, sicuramente marginali per ruoli e funzioni ma ancora presenti sul territorio, di resistere ad un cambiamento di mentalità, cultura e modus operandi che non può che essere irreversibile, se vogliamo avere una reale opportunità di sviluppo”. Con queste parole il presidente della Camera di Commercio di Foggia torna a parlare sul tema legalità dopo la nota stampa diramata dal direttore di Confesercenti (LEGGI: Granata e Porreca: “Parli bene, ti comporti male”).
“RESTO SBIGOTTITO”. Quello che ho letto – spiega Porreca - appare come un maldestro e inutile tentativo di delegittimazione dell’Ente da me, presieduto peraltro con affermazioni allusive e mistificazioni della realtà figlie di quella stagione che ci siamo buttati alle spalle e di cui chi polemizza oggi è stato in qualche modo attore. Una Camera di Commercio che è nel pieno di un percorso di cambiamento, rinnovamento e trasparenza, unanimemente riconosciuto. Mentre – prosegue il numero uno dell’Ente - resto sbigottito per le argomentazioni addotte circa una vicenda, quella relativa alla Corte dei Conti che, mentre vede estraneo me e gli attuali organi camerali, ha registrato la condanna del presidente tuttora in carica dell’associazione che oggi mi attacca.
“ECCO QUELLO CHE HO FATTO”. Quello che posso evidenziare – rimarca Porreca – a proposito di buone prassi sull’argomento, è che da quando ci siamo insediati abbiamo ridotto i gettoni di presenza degli organismi politici; deliberato una ulteriore riduzione dei compensi della dirigenza dell’Ente; sostenuto e offerto ospitalità alla neonata associazione antiracket; provveduto alla costituzione di parte civile della Camera di Commercio nei processi contro la malavita organizzata, impostato a criteri di trasparenza e condivisione ogni atto politico e amministrativo della Camera di Commercio.
CHI MESTA NEL TORBIDO?. E poi arriva la stoccata finale: “Invece – conclude Porreca - ciò che va compreso e approfondito, in ogni sede, è la vera motivazione che porta a tali farneticanti dichiarazioni. Dichiarazioni di chi evidentemente trova legittimazione solo in verbose affermazioni, con il solo effetto di ostacolare i processi di cambiamento della parte più sana, per fortuna maggioritaria, della classe imprenditoriale del territorio e finisce per agevolare solo quella che abitudinariamente mesta nel torbido”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.