Legambiente bacchetta Foggia: ultimo posto nel rapporto sulla differenziata
Il report presentato a Bari
Ennesimo ultimo posto per la città di Foggia nel Rapporto regionale di Legambiente sulla raccolta differenziata, presentato durante l’evento svoltosi a Bari stamane, alla presenza del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Il capoluogo dauno registra un 4% di raccolta differenziata: un dato allarmante, se si considera che la legge auspica una percentuale pari o superiore al 65%.
PROBLEMA REGIONALE. Vanno male anche gli altri capoluoghi di provincia pugliesi ad eccezione di Andria che raggiunge la quota del 67,2%, e Barletta che, con l’implementazione della differenziata porta a porta, raggiunge il 74,4%. Il 67% dei rifiuti solidi urbani pugliesi viene smaltito, ancora, sotto terra. Nonostante le sollecitazioni giunte da Unione Europea e governo nazionale, i segnali di risposta delle amministrazioni locali sono deludenti e il confronto appare rischioso persino con la vicina Campania che, dopo le annate disastrose per la proprie politiche ambientali, oggi può vantare un 50% di raccolta differenziata, con ben 143 comuni ‘ricicloni’.
COME USCIRNE. Cosa si può fare? Secondo Legambiente, sarebbe utile aiutare le amministrazioni locali nello smaltimento dei rifiuti, realizzando impianti atti a trattare l’organico differenziato. “È arrivato il momento di voltare pagina chiudendo il ciclo dei rifiuti in Puglia, - ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - con le politiche coraggiose che hanno dato risultati concreti anche in territori in emergenza”. Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, sottolinea come il problema sia di tipo politico e afferma: “Nelle regioni italiane più arretrate sul ciclo dei rifiuti, come la Puglia, continua a vincere il partito delle discariche. Si tratta di una formazione politica che punta a mantenere il potere consolidato di chi si è arricchito smaltendo sotto terra materiali preziosi, che dovrebbero essere valorizzati diversamente. Crediamo sia arrivato il momento di dare rappresentanza politica alle esperienze virtuose che fino ad oggi non hanno avuto normative favorevoli e riconoscimenti economici, rispetto ai tanti sforzi compiuti fino ad oggi. Legambiente darà il suo contributo per costruire, una volta per tutte, l’alternativa al partito delle buche e dell’inquinamento.”
I DATI. Anche quest’anno svetta al primo posto della classifica generale il Comune barese di Rutigliano. Nel 2013 il Comune con 18.157 abitanti ha raggiunto una percentuale media di differenziata del 79,8%. Seguono poi il Comune di Cellamare e di Monteparano, entrambi con il 72,4%, Casalvecchio Di Puglia (72,1%), Canosa di Puglia (69,7%), Casalnuovo Monterotaro (69,6%), Torre Santa Susanna (68%), San Pancrazio Salentino (67,5%), Andria (67,2%), Troia (66,4%), Erchie (66,1%) e Roccaforzata (65,7%). Dieci i Comuni invece ricevono la Menzione Speciale Start Up per aver avviato sistemi di raccolta differenziata innovativi, riuscendo ad ottenere, in almeno uno degli ultimi quattro mesi del 2014, una percentuale pari o superiore al 65% di RD. Ricevono la Menzione: Faggiano (76,6%), Volturino (75,3%), Barletta (74,4%), Adelfia (72,7%), San Giorgio Jonico (71,8%), Massafra (69,9%), Monteiasi (69,4%), Serracapriola (68,8%), Anzano di Puglia (67,9%) e San Ferdinando di Puglia (66,3%).
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