Petardi e incidenti nel derby, Daspo e denunce a tifosi di Foggia e Bari
Denunce e Daspo. Arrivano i primi provvedimenti per il derby dello scorso 26 novembre, tra Bari e Foggia, disputato al San Nicola.
IL GOL. In particolare, l’attenzione si è soffermata su quanto accaduto subito dopo il gol che ha sancito la vittoria del Bari per 1 a 0: si è assistito – spiegano le forze dell’ordine - a un fitto lancio di oggetti, compresi petardi, tra le due tifoserie. In particolare, un petardo lanciato dal settore occupato dai tifosi del Foggia è esploso vicino ad uno steward, che arginava il tentativo di alcuni tifosi del Bari di avvicinarsi pericolosamente al settore ospiti con il fine di provocare i tifosi foggiani, procurandogli ferite. (Leggi:Mazzata sul Foggia: 10mila euro di multa per i petardi nel derby)
LE DENUNCE. A seguito dell’attività investigativa - proseguono le forze dell'ordine - condotta da personale della Digos di Bari, con la collaborazione della Digos di Foggia e con l’ausilio tecnico del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, attraverso l’esame delle videoriprese effettuate dal personale e dall’impianto di videosorveglianza dello stadio San Nicola, si è giunti alla identificazione di alcuni degli autori delle diverse attività illecite consumate. In particolare, sono stati segnalati alla locale A.G., a vario titolo, 9 persone, di cui 6 tifosi del Foggia e 3 del Bari, per i reati di “lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive”, “violenza e minaccia nei confronti degli steward”, “possesso ed utilizzo di artifizi durante le manifestazioni sportive” e “lesioni personali”.
I DASPO. Nei confronti degli autori degli illeciti penali sono stati adottati anche provvedimenti amministrativi di D.A.SPO. (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) per un periodo di 3 anni.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.