Piano periferie, l'affondo di Lia Azzarone (PD): "Ora leghisti e grillini vadano a Candelaro a spiegare"
"Leghisti e grillini ora vadano dai cittadini di Candelaro e del CEP a spiegare perché non potranno vivere in quartieri più belli, avere servizi migliori o essere più sicuri. Il tempo della propaganda acchiappa voti è finito!". Così la segretaria provinciale del Partito Democratico foggiano Lia Azzarone commenta l'esito del confronto tra Governo e Comuni sul Piano per le Periferie con la decisione di far slittare al 2020 la disponibilità dei fondi per interventi di riqualificazione delle aree periferiche.
Ieri la delegazione dell'Anci, guidata dal presidente e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha abbandonato la Conferenza Unificata dove – nonostante le rassicurazioni - non è stata discussa l'intesa per lo sblocco di 800 milioni di euro destinati alle periferie delle città.
I PARLAMENTARI. "Ventotto milioni di euro di investimenti pubblici e privati per la città di Foggia sono svaniti nel nulla - continua Azzarone -. Progetti finanziati dai governi del PD torneranno nei cassetti del Comune e chissà se mai ne usciranno.
Foggia e la Capitanata non hanno mai avuto un numero di parlamentari così consistente tra le fila della maggioranza, e nessuno di loro è stato in grado di difendere le giuste ragioni e le legittime aspirazioni dei cittadini foggiani a migliorare la qualità della vita.
Per anni hanno inondato i social network di propaganda distruttiva e notizie false sull'azione dei governi del Partito Democratico. Oggi quasi tutti tacciono e i pochi che parlano si arrampicano sugli specchi delle scelte necessarie".
LA RESONSABILITA'. "Quei 28 milioni avrebbero garantito lavoro e commesse a tanti giovani foggiani e a tante piccole imprese foggiane. Avrebbero generato ulteriori investimenti privati nelle attività commerciali e nei servizi alla persone e alle imprese. Avrebbero promosso iniziative di coesione e socializzazione all'interno della comunità.
Nulla di tutto questo sarà realizzato - conclude Lia Azzarone - e la responsabilità ricade tutta e per intero sull'inerzia e l'inconsistenza politiche della Lega e del Movimento 5 Stelle".
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