Processo "Far West Eolico", assolti Fortore Energia e dirigenti comunali
L'avvocato Michele Vaira: "ora i risarcimenti"
Il Collegio E del tribunale di Foggia ha assolto con formula piena i funzionari dei Comuni di Rocchetta (Mastropietro Angelantonio) e Biccari (Luisi Fedele), dall’accusa di aver emesso provvedimenti illegittimi al fine di favorire gli imprenditori della Fortore Energia Antonio Salandra e Michele Ferringo (anch’essi imputati) nella costruzione di un parco eolico in Capitanata.
LA DENUNCIA. L’inchiesta era nata dalla denuncia, sostenuta dalla LIPU, di un imprenditore (Tilli Donato) che non è riuscito ad ottenere alcuna autorizzazione per la creazione di analoghe installazioni. Anche il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) si era costituito parte civile nel procedimento.
L'AVVOCATO. L’Avv. Michele Vaira, difensore della Fortore e di due dirigenti comunali, afferma in una nota: “Il Tribunale ha compreso che l’azione dei denuncianti costituiva il mero – e disperato – tentativo di trasformare il processo penale nel terzo grado di giudizio amministrativo, che fino a quel momento aveva dato pienamente ragione alla Fortore Energia in ogni sede, cautelare e di merito. I miei assistiti (Salandra e Ferringo) hanno creato occupazione, prodotto energia pulita, nel rispetto di tutte le (complesse) normative del settore, giungendo a collezionare finanche 32 autorizzazioni per ogni singola installazione. I dirigenti comunali hanno ottenuto, nell’interesse delle rispettive popolazioni, le più alte royalties di tutto il territorio nazionale, e in cambio hanno subito un continuo stalking amministrativo e giudiziario. Abbiamo atteso pazientemente anche questo snodo processuale, senza mai reagire alle continue provocazioni, portate avanti anche col mezzo della stampa. Ora parte una intensa fase di risarcimenti nei confronti di quanti, in questi anni, hanno sistematicamente diffamato e calunniato i miei assistiti”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.