“Una giornata che ci ha riempite e riempiti di orgoglio”. Il bilancio dell’Arcigay Foggia è entusiasta della riuscita del Puglia pride, che ha portato migliaia di persone ad attraversare il cuore della città per rivendicare i diritti di una comunità, quella LGBTQI (lesbica, gay, bisessuale, transessuale, queer, intersessuale) “ferita, discriminata, emarginata”.
LA SPERANZA. Lo hanno fatto ‘ballando e urlando con gioia e allegria’ e seguendo l'onda del #fuggiafoggia, “tante persone foggiane offese e fuggite dalla nostra città hanno trovato un motivo di orgoglio per rientrare, per dire che da Foggia non vogliamo più scappare. Il Puglia Pride – spiegano dall’Arcigay - ci ha donato speranza”.
‘’GRAZIE A CHI C’ERA’’. “Un grazie speciale – ci tengono a ribadirlo dall’Arcigay foggiano - va a tutte le attiviste e a tutti gli attivisti che in ogni parte della nostra regione si sono messe al lavoro, hanno creato eventi di informazione e sensibilizzazione, hanno raccolto fondi. Sì, perché il Puglia Pride si autofinanzia con il contributo di tutte quelle persone che hanno deciso di acquistare un gadget, o di mettere anche solo un euro nei nostri salvadanai. Grazie alle associazioni, ai sindacati, alle associazioni di categoria, ai collettivi, alle forze dell'ordine, alla protezione civile e a tutte quelle realtà che hanno aderito moralmente, fisicamente, attivamente”.
E GRAZIE A CHI NON C’ERA. E poi, qualche stoccata. “Grazie alle persone che ogni giorno ci ripetevano che l'Arcigay Foggia non era pronta, che Foggia non era pronta. Anche voi siete state la nostra forza. Ci avete dato quella spinta in più che ha permesso a noi e alla città di gridare ancora più forte il nostro #fuggiafoggia, perché Foggia è pronta”.
A FOGGIA C’È DA LAVORARE. Un pensiero alle istituzioni: “Grazie alle Amministrazioni presenti. Alla Regione, alla Provincia, ai Comuni che sono arrivati da ogni parte della Puglia, perché il sostegno delle Amministrazioni in occasioni come il Pride è fondamentale”. E uno particolare, a Franco Landella: “Grazie anche al Comune di Foggia, che con la sua assenza e con le dichiarazioni rilasciate precedentemente al Pride ha mostrato, nonostante il patrocinio concesso, quanto ancora ci sia da lavorare, quanto ancora ci sia da parte di alcune Amministrazioni la volontà di giudicare ciò che non si conosce, quanto ancora la cultura e le credenze personali possano influenzare le scelte di un’Amministrazione che dovrebbe rappresentare tutte e tutti.
LA RICHIESTA E LA PROTESTA. “Ci piacerebbe poter chiedere alla nostra Amministrazione, al Sindaco, l'istituzione del registro civile per le unioni delle coppie dello stesso sesso, l'adesione alla rete ready e altri semplici atti di civiltà. Ci sarebbe piaciuto – evidenziano dall’Arcigay - se il Sindaco fosse sceso in piazza a marciare e ballare con noi con la fascia tricolore, perché un Sindaco pronto ad indossare quella fascia, simbolo di tutte le cittadine e di tutti i cittadini, solo se aderenti alle proprie convinzioni e che diserta una manifestazione di laicità, di civiltà e diritti non è pronto. Non smetteremo di rivendicare i nostri diritti e non esiteremo a contestare azioni che vadano ad escludere parte della cittadinanza foggiana, ma non sprecheremo le nostre energie. Lavoreremo con chiunque voglia dare il proprio contributo alla lotta per i diritti. All'Amministrazione del Comune di Foggia diciamo: avete perso una bella opportunità e noi – concludono -, con il nostro lavoro non perderemo occasione per ricordarvelo e per ricordarvi che Foggia è anche nostra, che Foggia è Arcobaleno”.