Sfratti, tensione
davanti al Comune di Foggia. Landella: "Siamo vincolati, non possiamo intervenire"
Il sit-in di protesta davanti a Palazzo di Città agita il Comune di Foggia. La rabbia dei residenti su cui incombe lo sfratto, in particolare numerose famiglie del Salice, costringe il sindaco a ‘velocizzare i tempi’ e anticipare di due giorni la conferenza stampa per illustrare la “drammatica condizione che la città sta vivendo sul fronte dell’emergenza abitativa”.
GLI SFRATTI. In decine hanno infatti occupato stamattina corso Garibaldi, lamentando le condizioni in cui sono costretti a vivere al Salice. E proprio in ragione delle proteste che questa mattina si sono verificate davanti a Palazzo di Città – spiegano dal Comune -, il sindaco Franco Landella ha inteso anticipare a questo pomeriggio, alle 17, la conferenza stampa dedicata all’emergenza abitativa inizialmente convocata per la giornata di venerdì.
LA CRISI. Nell’incontro, il primo cittadino riferirà in particolare delle situazioni di crisi generate da una serie di sfratti esecutivi che avranno corso nelle prossime settimane e, contestualmente, spiegherà come i vincoli normativi collegati all’adesione del Comune alla procedura del cosiddetto “Decreto Salva Enti” e le ristrettezze economiche impediscano all’Amministrazione comunale di intervenire in questo settore. All’incontro con la stampa saranno presenti anche l’assessore comunale ai Contratti, Sergio Cangelli, il consigliere comunale con delega alle Politiche Abitative, Saverio Cassitti, il dirigente del Servizio Finanziario, Carlo Dicesare, ed il dirigente del Servizio Politiche Abitative, Paolo Affatato. (foto: Voce di Foggia)
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.