Scade il tagliando orario della sosta tariffata? Sarà multa: entro pochi giorni vigili nuovamente all’opera
L’annuncio da parte del Comune di Foggia
Fa riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione l’Amministrazione comunale, impegnata a regolamentare, una volta per tutte, la questione della scadenza oraria della sosta tariffata, definendo dunque se chi viola è passibile o meno di multa.
VIOLAZIONE DELLA SOSTA. Il richiamo, stando al comunicato ufficiale del Comune, è alla sentenza dello scorso 3 agosto, II sezione civile, la n. 16258, nella quale l’Alta Corte interviene sulla pruriginosa situazione riguardante le auto che presentano tagliandi di sosta a pagamento scaduti. La Corte – si legge nella nota – ha deciso che “in materia di sosta a pagamento la protrazione della sosta oltre l'orario per il quale è stata corrisposta la tariffa è da considerarsi come violazione alle prescrizioni della sosta regolamentata e, quindi, sanzionabile ai sensi dell'art. 7, comma 15. del Codice detta Strada”.
POCHI GIORNI DI TOLLERANZA, POI DI NUOVO MULTE. A seguito di questo pronunciamento – fa sapere l’Amministrazione di Foggia – è scattato l’obbligo di riprendere l’attività sanzionatoria conseguente, a suo tempo sospesa in attesa di specifici pronunciamenti da parte degli organi giurisdizionali preposti. “È stato deciso – si legge chiaramente nel comunicato – di prevedere un breve periodo di tolleranza delle eventuali violazioni per consentire ai cittadini di prendere coscienza della riattivazione della norma ma, entro pochi giorni, gli ausiliari del traffico e gli operatori della Polizia Municipale daranno corso alla applicazione della disposizione di Legge”. In sintesi, fra pochi giorni i vigili torneranno a multare con regolarità coloro i quali lasceranno l’automobile oltre l’orario indicato sul tagliando, “sforando” la sosta tariffata.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.