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Libri contabili, affari e minorenni: presa la 'Drug family' che gestiva il traffico di cocaina

Spaccio nella zona di Cerignola e comuni limitrofi

L'hanno ribattezzata 'Drug family': i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione all'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di quattro indagati per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari Vincenzo e Sabina Ladogana (rispettivamente 40 e 46 anni), Luigi Gentile (classe ’87) e Raffaella Cusmai (classe ’89).

IL PRIMO ARRESTO. L’attività investigativa ha preso avvio dall’arresto eseguito dai Carabinieri il 22 marzo di tre anni fa, a carico di Vincenzo Ladogana e Luigi Gentile, trovati in possesso di mezzo chilo di cocaina e di tutta l’attrezzatura utilizzata per il confezionamento, quali bilancini di precisione, buste in cellophane e nastro adesivo e più di 4mila euro in denaro contante.

I LIBRI CONTABILI. Nel corso della perquisizione sono stati trovati, inoltre, tre quaderni da considerarsi dei veri e propri libri contabili, con l’indicazione in forma manoscritta di tutta la movimentazione della sostanza stupefacente che avevano acquistato e venduto, con informazioni dettagliate del prezzo d’acquisto, dei quantitativi ceduti o in giacenza, gli acconti ricevuti, i regali effettuati come campione per l’assaggio e il reso ricevuto per la cocaina di scarsa qualità. Per tali fatti gli arrestati sono già stati condannati alla pena di quattro anni di reclusione.

I PARENTI. Le indagini non si sono fermate poiché sin dall’inizio è emerso il coinvolgimento di altre persone, alcune delle quali congiunti degli arrestati. Dalle prime risultanze investigative si era evidenziato l’importante ruolo nella gestione dell’attività illecita della moglie di Ladogana, Vincenzo, Laura Marzocca, e della nipote Adelina Clemente, convivente di Gentile, che concorrevano con Ladogana nello spaccio della cocaina presso l’abitazione di quest’ultimo, già prima del suo arresto.

LO SPACCIO. L’indagine, in breve tempo, ha permesso di giungere alla compiuta individuazione di altri parenti che operavano l’attività illecita di spaccio, prevalentemente a Cerignola e nei comuni limitrofi del basso Tavoliere e in particolare Sabina Ladogana, sorella di Vincenzo. Inoltre sono state accertate responsabilità a carico di Raffaella Cusmai, che - in concorso col compagno Ruggiero Leone, anch’egli sottoposto alla misura degli arresti domiciliari qualche giorno fa -, in più occasioni aveva acquistato sostanza stupefacente del tipo cocaina, rivenduta poi sulle piazze di Cerignola e comuni limitrofi.

I MINORI. L’indagine, condotta tra marzo e giugno 2013, ha permesso di accertare molteplici episodi di spaccio, alcuni dei quali aggravati per essere stati commessi avvalendosi di minori, che svolgevano la funzione di vedette per verificare l’eventuale sopraggiungere delle forze dell’ordine, per un giro d’affari stimato intorno ai 150mila euro. Le misure eseguite si aggiungono a quelle operate nel giugno 2015, nell’ambito della stessa indagine, a carico di Matteo, Valentina e Adelina Clemente, Laura Marzocca, e Giuseppe Menniello.

di Redazione 


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