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Arrestato terrorista inneggiante all'Isis, risiedeva a Foggia dal 2015

Frequentava la moschea di Foggia il presunto terrorista 38enne di nazionalità cecena arrestato lo scorso 5 luglio con un vero e proprio blitz in via Saseo dove ha sede anche il centro culturale islamico. Secondo le indagini inneggiava al martirio per la 'giusta causa' e indottrinava le persone con cui entrava in contatto.

IL FERMO E L'ARRESTO.  Il cittadino ceceno Bombataliev è stato arrestato con un provvedimento di fermo d'urgenza per i reati di terrorismo internazionale e istigazione a commettere delitti. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Distrettuale di Bari per la prevenzione e contrasto del fenomeno dei foreign fighters ceceni dell’ISIS, in transito in Italia ed in collegamento con terroristi in Siria ed in altri stati dell’Unione Europea, oltre che con filiere jihadiste caucasiche. Il 7 luglio il GIP del Tribunale di Foggia, dopo aver convalidato il fermo, ha applicato nei confronti del presunto terrorista la misura della custodia cautelare in carcere. L'uomo si era trasferito nella città dauna nel 2015 incominciando a integrarsi nella comunità musulmana partecipando attivamente alle iniziative culturali. L'ipotesi è che stesse per partire per il Belgio per commettere un'azione terroristica.

UN ATTENTATO NEL 2014. Le indagini, coordinate dalla DDA di Bari, sono state effettuate dalla Digos di Bari, con il supporto del Gico ddella Guardia di Finanza di Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo. Alle fasi esecutive dell’operazione ha partecipato anche la Digos di Foggia. L'operazione è stata denominata "Caucaso connection": dall’attività investigativa, infatti, è emerso il verosimile coinvolgimento di Bombataliev nell’assalto, avvenuto a Grozny, in Cecenia nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 2014, alla “casa della stampa”, sede delle principali emittenti locali, e ad una scuola da parte di un commando composto da jihadisti aderenti alla formazione terroristica “Emirato del Caucaso”, dove persero la vita 19 persone. Inoltre, è emersa la militanza dell’indagato in gruppi combattenti in Siria nelle fila dell’ISIS tra il 2014 ed il 2015. Un significativo contributo informativo è stato acquisito nell’ambito di una collaborazione internazionale con il Belgio, in quanto Bombataliev era inserito in una lista nera dell'Aisi, i servizi segreti e di sicurezza belga, in quanto facente parte di una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell’ISIS attivi in quello Stato.

TRE ESPULSIONI. Sono stati inoltre adottati tre provvedimenti di espulsione nei confronti di altrettante persone, una donna russa 49enne legata sentimentalmente a Bombataliev e due giovani albanesi, residenti a Potenza ma anche loro frequentanti la moschea di Foggia. Risulta dalle indagini, che siano stati tutti indottrinati dal presunto terrorista ceceno e, nel caso della donna, di vera e propria istigazione al martirio. Bombataliev in più occasioni infatti ha sollecitato la moglie a sacrificarsi come 'shahidka', ovvero donna kamikaze.

di Redazione 


 COMMENTI
  • Marcucc

    08/07/2017 ore 21:42:04

    Ma da un che s chiam Bombataliev che s'aspettaven?....
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