Lavoravano all’interno di un autoparco, in contrada Valle di Riso, in condizioni disumane: sono i 54 cittadini comunitari di nazionalità bulgara e rumena, vittime dello sfruttamento scoperto nell’operazione Saturno condotta dal Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Foggia e dal Commissariato di Cerignola, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine.
TRASPORTATI COME ANIMALI. Ogni mattina verso le ore 5, almeno una cinquantina di persone si radunavano e aspettavano i mezzi per essere condotti presso il posto di lavoro. Alcuni di loro erano trasportati in furgoni adibiti al trasporto di animali e tra loro c’erano anche alcuni bambini dell’età massima di 3 anni che accompagnavano le madri.
LE CONDIZIONI DISUMANE. All’interno dell’autoparco, più precisamente in un capannone fatiscente, lavoravano 54 cittadini di nazionalità Bulgara e Rumena intenti alla lavorazione di carciofi, destinati alla successiva trasformazione. Le attività lavorative si svolgevano in un ambiente malsano e in condizioni igieniche pessime, in contrasto con ogni regolamento igienico-sanitario. Inoltre, nessuno dei lavoratori era in regola con le disposizioni in materia.
DODICI ORE LAVORATIVE. Le 54 persone prestavano attività lavorativa per oltre dodici ore al giorno, con un compenso giornaliero massimo di circa 15 euro, pari a 1,5 centesimi per ogni carciofo defoliato. Inoltre, sono stati sequestrati 120 quintali di carciofi da lavorare, 44 quintali di carciofi già lavorati, i veicoli adibiti al trasporto e l’autoparco.
GLI ARRESTATI. Sono cinque gli arresti e tre le denunce in stato di libertà: Giuseppe Franco, l’organizzatore che ha affittato il locale, Pasquale Napolitano, il contabile, Neno Ivanov Nenov, Trifon Angelov Minchev e Ivan Mitrov Asenov sono stati arrestati per associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Invece, Mihai Vrabie e Alesksi Aleksiev, che trattenevano dalla paga dei lavoratori le spese per la benzina, sono stati denunciati in stato di libertà, mentre, Grazia Pasqua, proprietaria dello stabile, è stata denunciata per favoreggiamento.
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