"I nostri sogni sono i nostri diritti"

"Album di infanzia" di Rossella Caso

Oltre un milione di bambini, secondo i dati diffusi dal rapporto, sono in condizioni di povertà assoluta (+30% rispetto al 2012) in misura pari a 1 minore su 10, 1 milione e 344 mila vivono in condizioni di disagio abitativo, 650 mila in comuni in default o sull’orlo del fallimento. – 138 euro al mese il taglio dei consumi nelle famiglie con bambini, appena 11 euro il budget familiare mensile per libri e scuola e 23 euro per tempo libero, cultura e giochi. In conclusione, viene messa in luce la drammatica correlazione tra povertà, bassi livelli di istruzione, competenze, salute e opportunità per bambini e ragazzi (il rapporto è interamente scaricabile alla pagina http://atlante.savethechildren.it/pdf/Atlante_infanzia_2013.pdf).  La difficoltà di accesso alla cultura, significativamente evidenziata dalla consistente flessione del budget destinato ai libri e alla scuola, è particolarmente preoccupante se si considera la crucialità, per esempio, della lettura per lo sviluppo di quelle che tecnicamente chiamiamo life skills.  Non si può certamente negare, infatti, sulla scorta di studi e ricerche di respiro internazionale sull’argomento, la strettissima interdipendenza che sussiste, per esempio, tra stimoli ricevuti in famiglia e risultati scolastici. 
I dati rilevati da progetti di promozione della lettura ad alta voce in età prescolare quali Nati per Leggere (www.natiperleggere.it) testimoniano un dato incontrovertibile: far incontrare sin dai primi mesi di vita i bambini e le bambine con i libri e con le storie, attraverso le letture ad alta voce della mamma e/o del papà promuove lo sviluppo precoce delle competenze di emergent literacy, ovvero le competenze che precorrono quelle esperte di letto-scrittura, amplia il vocabolario, aumenta il livello di autostima, allena l’intelligenza emotiva, promuove il benessere globale dei più piccoli. Soprattutto, fornisce loro gli elementi per comprendere se stessi, gli altri, la realtà. Al di là delle competenze strumentali del leggere e dello scrivere, però, a chi scrive piace soffermarsi sulla possibilità che proprio la lettura può dare, di fornire ai bambini e alle bambine la “materia prima” per sognare e per progettare il proprio futuro: l’utopia. Basta andare un po’ indietro con la mente, alle infanzie dei grandi della storia, per rendersi conto di quanto le letture fatte da bambini siano spesso determinanti nella “costruzione” del proprio futuro da adulti. 
Antoine de Saint-Exupéry, autore de Il piccolo principe, ormai entrato nel novero dei “classici” di tutti i tempi, per esempio, amava molto ascoltare le storie che gli raccontava sua madre, e, suggerisce la scrittrice e illustratrice per l’infanzia Bimba Landmann nel recente Antoine de Saint-Exupéry alla ricerca del piccolo principe… (Arka, 2013), furono proprio quelle storie a trasmettergli la passione per il volo: «Oh, quei paesi lontani…quei nomi incredibili! A volte Tonio li cerca col dito su una cartina geografica. E sogna una nuvola che lo faccia volare sul mondo…». Tonio, cresciuto con il sogno di due piccole ali attaccate sulla schiena, smetterà un giorno di volare con la fantasia, di arrampicarsi sui tigli per guardare il mondo dall’alto, per pilotare i suoi aerei. E quando non potrà più volare proverà a farlo con le parole, attraverso la scrittura, su «una pagina bianca dove iniziare a scrivere […] col tocco lieve di un volo» (Landmann, 2013).  
Albert Einstein, nato più di cento anni fa, «mentre le stelle volteggiavano nel cielo, la Terra ruotava attorno al sole e i venti di marzo soffiavano in una cittadina lungo un fiume», come raccontano Jennifer Berne e Vladimir Radunsky in Quel genio di Einstein, recentemente pubblicato da Donzelli, a un anno non diceva neppure una parola, a tre ne diceva a malapena una, ma si guardava sempre intorno, cercando di scoprire quello che il  mondo raccontava, e a porre, curioso, domande su domande ad adulti increduli e distanti. Le risposte che non troverà in loro il piccolo Albert le troverà nei libri, leggendo opere sul suono, sul calore, sui numeri, sulla luce e fiabe, tante tante fiabe. Quel bambino da grande si sarebbe trovato una mattina, passeggiando per i campi in sella a una bicicletta, a immaginare se stesso sfrecciare nello spazio in sella ad un raggio di luce. Le risposte che avrebbe dato, da solo, alle mille domande che da quel momento gli avrebbero affollato la mente avrebbero rivoluzionato la scienza. 
Nutrire il cuore e la fantasia per nutrire la mente, sembrerebbero raccontare le storie di questi due grandi uomini, che, oggi più che mai, ci ricordano quanto, anche in tempi di crisi e contro la crisi, sia “necessario” continuare a investire sui libri e sulla cultura, se non altro perché forniscono ai più piccoli le chiavi di lettura per comprendere la realtà e anche, utopicamente, per trasformarla.
 
Scrive Antoine De Saint-Exupéry, non a caso citato nella chiusa del libro di Bimba Landmann: «Una mattina ti svegli e dici: “Era solo una favola…”. Sorridi di te. Ma  nel profondo non sorridi affatto. Sai bene che le favole sono l’unica verità della vita». 


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