ArtinFabrica, in mostra i quadri di Walter Aquilino
di Pino Donatacci
Il Centro Grafico Francescano ha fatto delle scelte che vanno in direzione opposta a quelle del profitto a tutti i costi, dedicando alla cittadinanza e per primo ai suoi dipendenti, un ambiente foriero di cultura e stimoli creativi. Due salette, infatti, sono dedicate ad allestimenti di mostre pittoriche di autori di fama nazionale che, senza alcun costo, possono esibire le proprie opere, contribuendo a creare il giusto ambiente di lavoro e il giusto fermento culturale in città. Ospite di questi giorni, fino al 21 marzo, le opere di Walter Aquilino, pittore locale che mai, nemmeno per soldi, si distacca dalle sue creature, che sono i suoi quadri. La pittura di Aquilino, definita “Chiarista” dal critico d’arte Gaetano Cristino, è molto suggestiva e il fatto di aver svolto un incontro dell’Università del Crocese – scuola di tradizioni- presso la galleria di Artinfabrica, ha dato la possibilità di far esternare le personali sensazioni a tutti i partecipanti favorendo, così, oltre che uno scambio culturale, l’educazione per il bello. I quadri di Walter mi hanno dato la possibilità di sottolineare la differenza tra “popolare” e “popolaresco” lì dove con popolaresco si intende “semplice”, “proprio degli strati sociali più bassi” mentre con popolare intendiamo “che appartiene al popolo senza distinzione di classe”, “pop art”. Ebbene mi permetto di definire la pittura di Walter una pittura popolare, che benchè ritragga situazioni e ambienti facilmente riconoscibili ed individuabili andando in giro per la nostra città, possono essere attribuiti a qualunque città o paese del meridione d’Italia. La grandezza di Aquilino risiede nel non dipingere mai completamente un luogo, una piazza, una chiesa per intero, finita. Il tratto di Aquilino si ferma dove poi inizia la nostra fantasia a continuare l’opera, coinvolgendo ed interrogando contemporaneamente il visitatore.
Un altro aspetto non trascurabile nelle opere di Walter Aquilino è la quantità e la qualità della luce che irradia i suoi quadri. La luce di Aquilino è una luce ricca, gioiosa, capace di donare serenità tanto alle nature morte che alle Madonne che perdono il carattere riflessivo e diventano icona di gioia. Talvolta un piccolo lampione riesce mirabilente a irradiare luce su tutta la scena del quadro così come una piccola finestra illuminata proietta ombre avanti a bambini accovacciati. I bambini sono sovente protagonisti dei quadri di Aquilino. I bambini riportano l’autore a ripensare il proprio percorso di vita e a segnare le differenze con il presente rappresentato da una scena in cui un bimbo maneggia un videogames sprofondato nella solitudine del suo divano, lasciandosi dietro un’altalena dondolante. L’incontro con l’autore ha permesso di soffermarci sui dettagli della mostra in oggetto e di interrogarlo circa le sue scelte prospettiche. Merito soprattutto del Centro Grafico Francescano che permette a chiunque lo voglia di approfondire l’analisi dei quadri esposti direttamente con gli autori favorendo quella educazione al bello e alla riflessione che purtroppo nella nostra città, per motivi contingenti, stenta a farsi largo.