Bombardamenti, quello che non si è fatto in settant'anni...

"Le città invisibili" di Raffaele De Seneen

C’è stato invece, da parte di singoli cittadini, associazioni e gruppi locali un interesse particolare, un interesse sul quale stanno convergendo anche visioni diverse sul problema. Credo, e mi auguro, che questa convergenza sia il punto di partenza per un ricordo collettivo condiviso che fino ad oggi non lo è stato, evito particolari in merito, perché c’è da curare e mantenere questa pianticella con ancora poche radichette ed appena spuntata.

Va dato atto a Tonio Sereno regista di ScenAperta, che rotta ogni remora ed indugio, armato di coraggio, perché ce n’è voluto, lancia una petizione per raccogliere nomi e date. La cosa fa presa sul web, risponde il Prof. Tommaso Palermo, scrittore, studioso di quel particolare periodo, fornendo un primo elenco e dati di circa cinquanta nomi. Cesare Rizzi fondatore e colonna del GADD (Gruppo amici della domenica), piccolo imprenditore, informatico a tempo perso si offre per elaborare un Data Base. “Una lapide in memoria per le vittime del ‘43”, così come l’ha voluta intitolare Rizzi, oggi è una realtà in progress, piccola, ma c’è, è l’unica. Circa duecento nominativi, professione, data del decesso che corrisponde ad uno dei bombardamenti su Foggia. Chi vuole può continuare ad inviare notizia via mail a amicidelladomenica@gmail.com.

Già alcune verità vengono suffragate dai numeri dietro cui finalmente ci sono dei nome, quelli raccolti fino ad oggi: 12 morti il 31 maggio, 22 il 22 luglio e 16 il 19 agosto, i bombardamenti più micidiali sulla città di Foggia.

Anche il Dr. Salvatore Aiezza, componente del Comitato Monumento Caduti bombardamenti estate ’43, e docente della locale Università del Crocese, che in un primo momento aveva dichiarato di non condividere questo tipo di ricerca per il timore che i nomi avrebbero sminuito la portata dei numeri, proprio in occasione della sua prima lezione consegna un foglio-notizie ai suoi “universitari” e già all’istante raccoglie nomi e dati, altri perverranno in seguito.

Credo sia nata una bella ed utile iniziativa, e chiunque voglia darsi da fare potrà dare il suo contributo, fornire o raccogliere dati da mettere poi insieme su Data Base. Ci sono fonti da consultare: registi anagrafici dell’epoca presso il Comune, registri dell’Associazione Vittime Civili, registri e cappelle del nostro Cimitero.

Dove ed a cosa si arriverà questa ricerca è impossibile dirlo, molte famiglie dell’epoca si sono estinte, altre andate via, ecc. Tutto questo lo mettiamo in conto, e ci interessa relativamente, la realtà è che oggi, finalmente, è in costruzione “Una lapide in memoria per le vittime del ‘43” di Cesare Rizzi, accessibile, consultabile e implementabile su un apposito spazio della pagina facebook del GADD, che Tonio Sereno di ScenAperta, il Prof. Palermo e il Dr. Aiezza stanno operando in sintonia. L’augurio è che questa impresa aumenti il senso dell’appartenenza, il ricordo e la coesione.


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