Chi rompe paga... comunque si ripara
"Le città invisibili" di Raffaele De Seneen
Continuano le opere di vandalismo, purtroppo i responsabili non vengono mai individuati, e purtroppo ciò che viene vandalizzato non viene più ripristinato. E’ cosa antica questa prassi, il non ripristino, in questa città. Sarà passato un secolo da quando la statua del Lanza nella stessa villa perse braccio e bastone, è ancora così. Una lapide a ricordo dell’Unità d’Italia sulla parete di uno degli scaloni della casa comunale caduta… e persa. Che fine avrà fatto il braccino del puttino del Monumento ai Caduti? Di “palle” poi se ne son perse tante, da quella (la più) piccola dell’opera avanti alla nuova Provincia, a quelle della “fontana del pipistrello” e di Piazza Giordano. La zanna bruciata a Piazza Scaramella, l’aiuola fatta saltare in quella che poi verrà ribattezzata Piazza Tavuto.
Se poi al vandalismo privato aggiungiamo la scempiaggine pubblica, l’elenco si allunga. Annichilimento di Piazza Mercato per alloggiarvi un inutile trenino. Occultamento del Monumento al Ferroviere in una zona nascosta e non frequentata della Villa, chiusura a tempo di record del Parco delle Fragranze, i due gabbioni, sempre tutto in villa. Povera villa comunale! Il volo, il monumento avanti al Gino Lisa ha perso le ali, abbattuto e buttato fra le erbacce. Non si sconfigge il vandalismo se lo si sopporta, e neanche se gli si da modo di prendere esempio.
foto tratta dal sito degli Amici della Domenica