"Papà sei sicuro di voler vestire da donna per il resto della tua vita? È il contrario, tesoro, io è da una vita che mi travesto da uomo. Questa sono io".
È una delle frasi più intense di Transparent, un recentissimo telefilm americano che racconta la storia di un professore universitario in pensione che trova la forza per intraprendere alla sua età un percorso di transizione decidendo di vivere secondo la propria identità di genere, da sempre repressa.
Ogni percorso di transizione da un genere all'altro è unico come è unica la storia di ogni persona. Il mio fare da maestrino e il mesozoico culturale che ogni tanto vedo in giro, mi spinge a dare giusto due coordinate: le persone transessuali sono persone che nascono biologicamente di un sesso ma la propria identità di genere (il sesso mentale, così come ognuno di noi si percepisce) si riconosce nel genere opposto. Quindi ci sono persone che nascono biologicamente maschi e si sentono donne, e viceversa, e possono quindi decidere di intraprendere un percorso che le porta a sentirsi a proprio agio. Percorso che a seconda del luogo, del momento storico, degli stereotipi, dello stigma sociale può essere più o meno sofferente, più o meno sereno.
L'identità di genere è scollegata dal proprio orientamento sessuale, che ha a che fare con l'attrazione verso l'altro: quindi, per esempio, delle ragazze transessuali, (che hanno effettuato il percorso di transizione da uomo a donna) possono essere lesbiche, etero, o bisex e dei ragazzi transessuli (vicersa alla parentesi di prima) possono essere gay, etero o bisex. Sembra complicato ma è solo la dimostrazione che esistono tante identità sessuali sulla terra quante le persone che ci vivono e che categorizzare è sempre sbagliato e banalizzante. Ma veniamo a noi: perché vi sto facendo un corso accelerato di attivismo LGBTI? Perché sono un fan delle storie, avete presente Ulisse che sbarca sull'isola dei Feaci. Fate finta di sì. Insomma Ulisse naufraga su quest'isola e viene accolto benevolmente, ma, soprattutto, la regina Arete, lo rende presentabile, e gli fa raccontare la sua storia. È lì che entriamo in empatia con l'altro da noi, nelle storie che ci portiamo dietro: racconti che spesso ci fanno transitare verso un nuovo modo di vedere il mondo. E sappiamo quanto spesso ce ne sia bisogno. Di tranzione di genere, di percorsi personali, e dell'iter giuridico che la transessualità sta facendo nella legislazione italiana, si parlerà a Foggia domenica 22 novembre, alle 18, al Cenè di piazza De Carolis, in occasione del TDoR, Transgender Day Of Remembrance, il giorno in ricordo delle vittime di odio transfobico.
L'evento, One day in you life, organizzato dal comitato Arcigay Foggia "Le Bigotte" e introdotto dal nuovo presidente Rocco Ventriglio, sarà moderato da Giovanni Papa componente del direttivo e psicoterapeuta e dall'ex presidentessa del comitato Francesca Parisi, e vedrà protagonisti i racconti di Daniela Lourdes Falanga, referente politiche Trans Arcigay Napoli e referente Vesuvio Rainbow, Fabio Caruso, attivista e consigliere di ATN di Napoli, Morena Rapolla, avvocatessa e segretaria Arcigay Potenza.