Ora dite quello che volete dei Centri sociali, sto parlando dello CSOA SCURIA di Foggia in Via Amm. Da Zara: che fanno e che non fanno, come la pensano e come la dicono, come si muovono e come si mobilitano, ma per la venuta di Matteo Salvini a Foggia, se non era per loro, non avremmo saputo dove mettere la faccia. Almeno per quelli che un po’ di orgoglio ce l’hanno ancora, ma parlerei anche di umana sensibilità, e anche un po’ di sangue nelle vene.
IL CORTEO. Alle 11,00 già c’era ressa avanti al cinema Cicolella, chi aspettava il nuovo messia per entrare a codazzo, chi curiosava e chi era lì in silenziosa contestazione. All’arrivo, applausi frammisti a mugugni e qualche trillo di fischietto, il gruppetto dei “neoborbonici” che contestavano mettendogli sotto il naso le loro bandiere a sfondo bianco. Poi tutto prende forma come in un presepe, dalla villa è partito lo spezzone dello SCURIA, si fanno sentire, e le forze dell’ordine, fino a quel momento un po’ invisibili e un po’ sparpagliate, si concretizzano, sbarrano la via principale con grossi furgoni, si dispongono, scudi e manganelli, come cordoni umani sul viale, sui marciapiedi, all’imbocco delle strade laterali. Fa un effetto particolare, per chi non è abituato, sentirsi così circondato. Poi è cronaca che si può vedere sui vari filmini mandati su facebook, il fronteggiarsi dello SCURIA con le forze dell’ordine a distanza di pochissimi metri, i cori, l’impassibilità di quelli in divisa e degli altri in borghese ma con caschi e manganelli, l’ansia dei pochi foggiani presenti anche loro a contestare.
SOLO UOVA E POMODORI. Ma che vorrà succedere? Questi non spaccano vetrine, non incendiano macchine, a Milano è successo; questi al massimo lanciano uova e pomodori che non potranno mai arrivare a segno, troppo lontani dall’obiettivo. Eppure qualcosa succede, e vai a capire chi ha fatto il primo passo o la prima mossa, i cinquanta dello SCURIA poi diventati cinquecento o i novanta delle forze dell’ordine in assetto antisommossa!? Uova al manganello, potrebbe essere una nuova ricetta, tutta locale, da far proporre a Beppe Zullo all’EXPO di Milano. Mentre comodamente seduti nella sala del Cicolella si ragionava di ruspe manco fosse la nostra Fiera di Maggio. Comunque, la faccia è salva, e se tanto mi da tanto, e quello che è successo a Foggia è servito da campanello d’allarme per annullare il preannunciato incontro di Salvini con i suoi a Roma, alla Garbatella, è pure di più.