Donne, soprattutto donne, quelle dei container a dimostrare sotto la Prefettura, a reclamare una casa dignitosa e decente dopo 14 anni di permanenza, bambini compresi, fra quelle pericolose e gelide lamiere.
18 ALLOGGI. Il vertice che si svolgeva ai piani più alti ha partorito l’assegnazione (quando?) di solo diciotto alloggi e la promessa che in un paio di anni, su un suolo “donato” dalla Regione Puglia verranno costruiti altri 150 alloggi. E mentre sembra che fra un mese circa si debba definire (come?) la situazione di occupazione all’ex Distretto militare, in Via San Nicandro Garganico una palazzina scricchiola più del solito, la cosa va avanti dal 2015, e le famiglie, parte assegnatarie e parte abusive stanno per strada. Si sommano i problemi per la nostra Amministrazione civica e capitano strane coincidenze fra la promessa assegnazione dei diciotto alloggi e lo scricchiolio della palazzina in Via San Nicandro.
SPER-ANZIANI. Dimenticata o quasi resta la questione dei 32-33 alloggi per anziani del progetto SPER-Anziani (Via D’Addedda-Mandara) ultimati fra il 2008 e 2010, non assegnati (perché?), occupati poi vandalizzati al punto che la Regione ha dovuto stanziare un ulteriore congruo finanziamento (1milione e 650mila euro) per risistemarli e renderli abitabili. In proposito, posta una legittima domanda all’Assessore al ramo presente giorni fa nel TG delle 14,00 di TeleDauna, ha risposto che ne saranno pronti ventuno quanto prima.
LA BUROCRAZIA. Nel fare i più sentiti auguri agli anziani sopravvissuti della prima graduatoria non si può non evidenziare rispetto al bisogno abitativo lentezza estenuante, burocrazia farraginosa, spreco immane di risorse economiche. Per il vero alcune cose andrebbero anche riviste, si resiste nell’abitare precario anche 14 anni, nella speranza di ottenere la “casa popolare” a basso canone con le manutenzioni straordinarie a carico della P.A.
VENDESI E FITTASI. Non si capisce perché non le assegnino in vendita, con una rata/fitto mensile pari al canone popolare che va a scalere il costo, esperienza insegna che mai casa popolare è tornata all’Ente concedente, viene trasferita in famiglia o se ne fa mercato privato. La P.A. che continua a consumare suolo per nuovi alloggi anche in un periodo di stagnazione e ridimensionamento del mercato della casa, mentre la città è piena di vendesi e fittasi. Certo oltre a nuove leggi ci vorrebbe una diversa mentalità della P.A. per affrontare nuove sfide, qui invece non si riesce a stare al passo neanche con il vecchio.
GLI IMMIGRATI. La popolazione residente a Foggia è in continuo calo, 3.800 in meno fra il 2001 e il 2017. Il dato è mitigato dal più che costituiscono gli immigrati che hanno preso residenza e che rispetto alla situazione abitativa nella maggioranza dei casi stanno occupando quelle situazioni: grotte, bassi, monovani con cesso da cui sono scappati i nostri. E quando anche questi busseranno alla porta del Comune !?