Il culto di Giano e il Solstizio d’estate: dalle leggende alla Basilica di San Leonardo

Azioni e tradizioni di Pino Donatacci

LA BASILICA DI SAN LEONARDO. Un piccolo ma importante osservatorio astronomico dei tempi passati lo rintracciamo alle pendici del Gargano e precisamente lungo la strada che da Foggia porta a Manfredonia, alla Basilica di San Leonardo di Siponto, chiesa del XII secolo e che conserva al suo interno un piccolo rosone a undici petali, importante non per il fregio ma perché alle ore 12,58 del 21 giugno un raggio di sole lo trafigge e proietta l’ombra di un gigantesco rosone che si apre tra le due colonne antistanti l’altare. Lo stesso accade il 23 settembre, equinozio d’autunno, quando un raggio di luce, alle 15,30 penetra da una fessura verticale posta sulla facciata ovest della chiesa e va a disegnare una mandorla d’ombra sulla parete opposta, a sinistra dell’altare.
LA FIGURA. La mandorla, indicata anche come "Vesica Piscis" è una figura simbolica che deriva geometricamente dall'intersezione di due cerchi aventi lo stesso raggio ed i cui centri giacciono l'uno sulla circonferenza dell'altro, chiaro riferimento al movimento solare (nell’immagine di fianco)
IL SOLSTIZIO. Per gli antichi quando il sole raggiungeva il solstizio, la terra diventava vulnerabile alle forze del male perché il sole cambiava direzione. In questo momento gli influssi del male potevano aggredire facilmente gli umani. Per questo motivo fu messo come guardiano dei solstizi Giano bifronte che teneva aperte le porte del sole. La porta del solstizio d’estate è denominata “porta degli uomini” ed è rivolta a nord, perché il sole si trova a nord dell’equatore ed è destinata alla discesa delle anime sulla terra; mentre la porta del solstizio d’inverno è chiamata “porta degli Dei” ed è rivolta a sud, perché l’astro al solstizio invernale si trova a sud dell’equatore. Si ritiene che attraversandola le anime ascendono al divino. La religione cristiana ha sovrapposto i due momenti solstiziali con la figura di San Giovanni ( Battista il 24 giugno, Evangelista il 27 dicembre) da cui ha mutuato anche il nome: Giano = Giovanni. L’iconografia del Battista ci presenta un San Giovanni decapitato che simbolicamente vuole indicare il sole che rotola via in direzione inversa. Se, infatti, la testa è la parte del corpo più prossima al cielo, questa simboleggia il sole che in questo periodo perde impercettibilmente forza giorno dopo giorno, fino ad arrivare al solstizio d’inverno.
CAOS FUNZIONALE. Molte sono le credenze popolari che si trovano nei vari paesi nel giorno del solstizio d’estate. Da noi è in questo giorno che si raccolgono le noci per ricavarne il nocino. Il noce è un albero magico sotto il quale si davano convegno, nell’immaginario antico, le streghe di Benevento, ed il nocino, estratto di macerato di noce, rappresenta l’elisir magico contro gli influssi negativi. I solstizi rappresentano il caos funzionale al rinnovamento e alla ricreazione del cosmo, utile al rinnovamento dei ruoli sociali delle vecchie comunità. In questo caos l’acqua e il fuoco sono gli elementi distintivi che, sebbene contrapposti come maschile e femminile o Sole e Luna, sono complementari. È infatti in questo giorno che si accendono i falò in varie comunità ed è anche in questo giorno che si raccolgono erbe fresche di rugiada che contengono proprietà curative e miracolose.


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