La birra nel bicchiere giusto: il tumbler

Dal blog "Storie di Pinte" di Giuseppe Triggiani

Il nostro viaggio nel variegato mondo dei bicchieri da birra continua ed oggi fa tappa su un bicchiere dalla forma molto semplice: il tumbler.

IL VIZIO DI CADERE. Ha origini lontane questo bicchiere dalla forma piuttosto “rozza” e massiccia e prende probabilmente il suo nome dal verbo inglese To Tumble, ossia cadere, da cui poi il sostantivo tumbler che significa acrobata. Il perché di questo nome è da ricercarsi nel fondo irregolare di questo recipiente (probabilmente a causa della lavorazione piuttosto “grezza” del vetro soprattutto in epoca medioevale) che era solito quindi cadere in continuazione. Da secoli ovviamente i problemi di equilibrio sono stati abbondantemente risolti e il tumbler viene utilizzato sia nel mondo della birra ma anche in quello dei cocktail. Strutturalmente è un bicchiere molto semplice, è una sorta di colonna dotata di un fondo piuttosto spesso, che tende ad allargare la sua circonferenza verso l’alto. La superficie prevede spigoli (esagonali oppure ottagonali) che formano le diverse facciate del tumbler.

VARIANTI DEL TUMBLER. Come detto, è un bicchiere molto diffuso e talvolta veniva (anzi viene tutt’ora usato) anche per bere semplicemente acqua o succhi di frutta, probabilmente ne avete anche qualche esemplare nelle vostre credenze. Ma perché è usato anche nel mondo della birra e per quali tipologie è indicato? Esistono sostanzialmente due tipi di tumbler, uno con un vetro più sottile e molto più “elegante”, un altro con vetro spesso e decisamente più massiccio. La diversità di spessore del vetro è da ricercarsi nella necessità di mantenere la temperatura della birra più fresca possibile. Il primo è adatto per la degustazione di birre a fermentazione spontanea; mentre il secondo è praticamente perfetto per le witbier o blanche, le famigerate birre di frumento di stampo belga. Ed è la birra bianca più famosa al mondo, la Hoegaarden, ad aver innalzato ulteriormente la fama di questo bicchiere soprattutto nel servizio di questa tipologia di birre, che, ricordo, vanno consumate ad un temperatura compresa fra i 4° e i 6° e soprattutto in grandi quantità. Con queste prime avvisaglie di caldo quindi tenetevi pronti con tumbler in mano e blanche in frigo…


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