La raccolta delle figurine e la scomparsa delle edicole

"Azioni e tradizioni" di Pino Donatacci

LA CRISI. La crisi dell’editoria è sotto gli occhi di tutti. Le nuove tecnologie stanno via via soppiantando la carta stampata a favore di supporti sempre più maneggevoli ed accattivanti. Il Pre Appennino Daunio (come direbbe l’amico Giovanni Guadagno) è stato il primo a rischiare di non essere più servito dai quotidiani mettendo in serio pericolo le attività commerciali degli edicolanti della provincia. In alcuni piccoli comuni già la distribuzione è compromessa.
È pur vero che da sempre chi legge ha una marcia in più, si trova in una posizione di vantaggio culturale rispetto agli altri  ed ha l’elasticità mentale per implementare i nuovi mutamenti. In altre parole è probabile che il lettore di quotidiani del piccolo paese del Pre Appennino Daunio si sia già attrezzato di iBook ed abbia già un abbonamento al suo quotidiano di riferimento che leggerà comodamente a casa sua mentre fa colazione.
IL PASSAGGIO AL DIGITALE. Il processo di conversione delle modalità di lettura/studio da quello cartaceo a quello elettronico è già in opera e raggiungerà prima gli utenti dei quotidiani e poi via via altri supporti: riviste, libri, enciclopedie, fino ad arrivare a rendere inutili le biblioteche. Questo è quanto si va ventilando da parte dei sostenitori delle nuove tecnologie.
Io personalmente non credo che il foglio sparirà del tutto, prova ne è che malgrado la digitalizzazione e la reperibilità via web della stragrande maggioranza dei documenti, pare che la P.A. consumi più fogli di carta di prima dell’avvento del digitale. In ogni caso però sarebbe utile interrogarsi sulla destinazione delle biblioteche (penso alla nostra efficiente Magna Capitana o alla costituenda Biblioteca di quartiere presso la Circoscrizione di viale Candelaro) che dovranno rivedere la loro funzione non già attraverso la semplice consultazione di testi ma lavorare attorno a progetti che vedono nel libro e nell’animatore culturale un mezzo per sensibilizzare alla conoscenza e alla riflessione fasce specifiche di utenti.  È probabile che col tempo tutte le edicole chiuderanno ma ci sarà sempre bisogno di biblioteche.

PS. A proposito di chi sostiene che si possa fare a meno del cartaceo: come faranno i ragazzi, quando le edicole scompariranno, a collezionare le figurine? Avrà ancora senso stampare da casa i giocatori ed appiccicarli su un album autoprodotto? Chissà che ne pensa la Panini del suo futuro.


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