La serrata delle pompe

"Le città invisibili" di Raffaele De Seneen

Lo sciopero è l’arma dei lavoratori per far scendere a più miti consigli il datore di lavoro, la serrata, invece, è il datore di lavoro che la attua rifiutando il lavoro dei suoi dipendenti. Chiarito questo, da noi la serrata la stanno programmando i gestori delle varie pompe e stazioni di servizio cittadine e forse del circondario, ma non la fanno nei confronti dei loro dipendenti: il pompista, il ragazzo, ecc., né dicono di farla nei confronti dei loro clienti che stanno prendendo la via dell’Ipercoop dove si dice che la benzina costi 10-15 centesimi in meno, buono anche il prezzo del gasolio, ma chiudono le pompe per rimostranza verso chi di carburanti li rifornisce. Una volta le chiamavano Le Sette Sorelle mi pare, da cui ora i nostri pompisti o pompatori si sentono strangolati per i prezzi alti imposti, e costretti loro stessi a strangolare l’automobilista-conducente foggiano.

Se ne sono accorti solo adesso! Se l’Ipercoop non fosse diventata concorrenziale continuavano a farsi strangolare e a strangolare a loro volta. Dicono che la Coop riuscendo a fare grandi acquisti possa praticare prezzi più convenienti, ma anche tutti quelli che sul territorio nazionale vendono la stessa marca di benzina potrebbero fare cartello e minacciare di passare ad altra. Ma pare che sul territorio nazionale i prezzi oscillino da un posto all’altro, specie nelle zone di frontiera, più convenienti per resistere alla concorrenza dell’altra parte.

Insomma, sulla benzina oltre le tante accise messe dai diversi Governi, ci sguazzano pure altri non ritenendo sufficiente un più giusto ricavo. E’ guerra insomma, i fronti sono instabili, i pompisti quasi a chiedere l’alleanza dei consumatori, una cosa del tipo “grandi intese”, e per la prima volta che un prezzo cala, non c’è stata né la rivolta del pane del 1944, né quella della fame del 1898, parlo di Foggia, vedrai che si dovrà trovare un compromesso al rialzo.


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