Il supercomitato sopravvive ancora, vi entrano a far parte nuovi soggetti, ma ognuno va per la sua strada: individualismo dei singoli soggetti e associazioni, tira-a-campare del Comune. Nell’ultimo incontro del coordinamento una proposta bomba, non poteva essere altrimenti visto l’argomento filo conduttore delle commemorazioni in corso, la fa il dott. Franco Mercurio “Sono stanco di commemorare (pregare per i cattolici cristiani praticanti) dei numeri anonimi seppur consistenti, vorrei commemorare i nomi che stanno dietro quei morti, è arrivato il momento!” (non è proprio testuale il virgolettato). E giù ad esplicitare il percorso: archivio storico comunale, e quant’altro c’è a disposizioni di altre fonti archivistiche e no. Chi potrebbe farlo: un gruppo di ricercatori ad hoc, gli studenti, l’Università! E’ stato fatto a Dresda, a distanza di tanti anni dai bombardamenti si è arrivati a definire il numero delle vittime certamente lavorando su nomi e su fonti. Cosa vai a contare a tanti anni di distanza! Il Comitato di coordinamento condivide ma niente mette in moto, nessuno stimolo a tutt’oggi per aprire questo percorso.
E mentre si accavallano iniziative sullo stesso tema, ieri due in contemporanea se non erro, fuori dal Coordinamento ma almeno una con la presenza istituzionale del Sindaco, ScenAperta, la compagnia teatrale di Tonio Sereno, freme, scalpita e rispetto al non muoversi sulla proposta Mercurio, lancia un’idea-petizione per la raccolta di nomi; “Chi sa, ci dica!” questo il succo. La proposta di ScenAperta, nel rispetto del detto che i foggiani “nen sànne fa, nen vònne fa, nen vònne fa fa” trova qualche alzata di scudi. “Non è un metodo scientifico quello!”, e qui posso convenire, ma va detto che ognuno agisce, si muove secondo le proprie capacità, vissuto, esperienze e portato culturale. Quelli di ScenAperta non sono ragionieri, e quando sul palcoscenico portano il dramma dei bombardamenti a Foggia dell’estate ’43, i morti non li contano: “Uno, due, tre, …!”, ma li chiamano per nome: “Giovanni, Maria, Rosina, Attilio, ….!”. Certo sono nomi di scena! “Fare i nomi vuol dire sminuire la portata del numero!”, anche se si aggiunge: “5.000 e 20.000 sono la stessa cosa!”. Giustamente, non c’è uno strazio da 5.000 ed uno da 20.000, c’è strazio e basta. Dirò di più, ieri sera all’incontro sull’argomento tenutosi al Gino Lisa i morti dei bombardamenti sono arrivati a 22.000, questo fa capire che il collo della gallina si può tirare ancora.
La verità, quella mia, è una sola, è che ognuno vuol tagliarsi il suo pezzetto di “torta”; che intorno a questa commemorazione si scontrano due visioni differenti, quella fascista e sedimentata di questa città che ha bisogno di grossi numeri per gridare “Dagli agli americani!”, l’altra, definite voi colore e collocazione politica, che più pragmaticamente mi appartiene e riconosce che “la guerra è guerra”, e se di guerra si deve parlare, si deve parlare del prima, durante e dopo, di uno scenario mondiale dove i morti si contano a milioni, dove è veramente impossibile dare a tutti un nome.
Ieri sera all’incontro al Gino Lisa, il Prof. Paiano poneva tre riflessioni all’auditorio, una mi ha colpito: “Come spiegare l’avversità dei foggiani agli americani mentre li bombardavano, e all’improvviso l’esultanza al loro arrivo da occupatori-liberatori!?”. Nella stessa occasione ho sentito parlare di un Museo della memoria, ed è il terzo oltre l’altro Museo e l’altra Banca della Memoria in itinere. Questa non è memoria collettiva e condivisa, questa è memoria spezzettata. Il bello è che tutti vanno e vogliono andare nelle scuole, per consegnare la Memoria alle nuove generazioni, per fare Comunità. Fermatevi, fermiamoci, è meglio che i ragazzi continuino a non sapere!!!
A mio avviso, chi dirige il Coordinamento, o il Sindaco in persona dovrebbero prendere una posizione decisa e precisa. Certo, ognuno nella legalità può agire per proprio conto, ma l’argomento è tale, ed è talmente accomunante (dovrebbe esserlo almeno!) da essere trattato in maniera differente, specie poi se di mezzo ci sono le nuove generazioni a cui consegnare il testimone.
PS. Come redazione di Foggia Città Aperta abbiamo dato molta importanza al tema dell'anniversario di bombardamenti, dedicandogli anche una intera sezione. Auspichiamo che l'intervento di Raffaele De Seneen faccia nascere un dibattito. Per intervenire si può inserire un commento o mandare una mail a redazione@foggiacittaaperta.it